LIVORNO – Sicurezza del Lavoro in porto, tema affrontato a Livorno dal secondo convegno dedicato ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza di Sito (RLSS) dei Porti Italiani.
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Ad Alessandro Ferrari, direttore generale di Assiterminal, CORRIERE MARITTIMO ha rivolto alcune domande, a margine del convegno, su alcuni aspetti riguardanti il lavoro nei porti, anche a commento su quanto detto precedentemente dal vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi.
La riqualificazione del personale e lavori usuranti, il vostro punto di vista?
«Se non si concentra l’attenzione su un profilo che potrebbe essere quello del lavoratore polivalente, come profilo da inserire nei lavori usuranti, come ricambio generazionale perdiamo un’occasione. Così come stiamo rischiando di perdere un occasione sul fondo di prepensionamento che nasce due anni fa nella finanziaria, ma ad oggi manca il decreto attuativo.
Il combinato disposto da queste due misure potrebbe consentire di ragionare seriamente su come programmare nuove figure professionali, come riprogrammare l’attività di riqualificazione del personale che non può più essere operativo ma può essere adibito ad altre mansioni. Infine fare veramente un’operazione di formazione seria.
Su questo ci vuole determinazione da parte datoriale e sindacale, come lavoro di squadra, ma serve che il governo oggettivamente ci dia dei tempi non stiamo parlando di misure onerose che dal punto di vista finanziario ci sarebbero già, abbiamo gli strumenti nella 84/’94. Partire da un profilo, del lavoratore polivalente, non sarebbe costoso per lo Stato».
Il viceministro Rixi ha accennato al tema dei prepensionamenti, come commenta?
«Il fatto che se ne continui a parlare va bene. Le misure potenzialmente ci sono, bisogna renderle potenzialmente attuabili, i decreti ministeriali sono in bozza, ma finché non vengono emanati queste misure non sono esigibili, tra l’altro con versamenti da parte delle aziende e dei lavoratori, che stanno accantonando, ma finché queste misure non sono esigibili continuiamo solo a parlane».
Si è parlato del Registro Infortuni
«In teoria ogni AdSP dovrebbe avere istituito un Registro Infortuni dal 1999, il tema tecnico è rendere uniformi le categorie portuali ai fini dei codici Istat dell’Inail cosa che ad oggi non c’è, abbiamo codici Ateco e Istat diversi, questo è un tema di sistematizzazione che ha una debolezza, doveva calarsi a livello nazionale, Assoporti, per poi calarsi sulle singole AdSP.
Poi c’è il tema delle statistiche, ma se a monte non facciamo chiarezza sulle categorie è difficile scendere sul dettaglio».
Concessioni, tema critico
Le linee guida del MIT adottate il 21 aprile scorso sul rilascio delle concessioni demaniali portuali, hanno destato sin da subito molte perplessità da più parti sulla loro stessa legittimità. Secondo cui tali disposizioni, più che linee guida, vanno a modificare le competenze delle AdSP per le quali il rilascio delle concessioni è uno degli atti più importanti e più tipici che queste amministrazioni sono titolate a gestire, prerogative loro conferite dalla legge. Assiterminal sul tema ha ribadito, come già fatto in altre sedi e a mezzo stampa, l’insostenibilità e si è detta pronta ad impugnare il provvedimento
«Siamo in attesa dal 17 gennaio di avere soluzioni. Le linee guida emanate sono giuridicamente insostenibili, stiamo valutando l’impugnazione amministrativa e non solo, il tema dei canoni e dell’aumento dei costi non è stato risolto. Il rischio è di corto circuito normativo, nella poca chiarezza è difficile fare programmazione e si continua a consentire alle AdSP di andare avanti individualmente, risulta difficile parlare di sistema».
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