Container, brusca frenata nei porti US, Los Angeles – 41,2%

Los Angeles Porto
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Secondo il report di Mc Cown, il volume delle importazioni nei dieci maggiori porti statunitensi, a febbraio, è sceso al livello più basso da marzo 2020.

NEW YORK –  Come da previsioni, le importazioni di container nei porti statunitensi a febbraio hanno subito un forte calo rispetto al 2022, a guidare il trend negativo i porti della costa occidentale degli Stati Uniti che hanno subito una flessione del 37%.

Secondo l’ultimo report trimestrale  di John McCown,fondatore di Blue Alpha Capital, riguardante i primi dieci porti container statunitensi, il volume delle importazioni a febbraio è sceso del 28%, pari a 1.454.438 teu, il livello più basso da marzo 2020, poiché la domanda, che era giá debole, ha avuto un ulteriore arresto a causa dei dieci giorni del capodanno cinese.

Importazioni container

Le importazioni di container nei porti della costa orientale e del Golfo degli Stati Uniti sono diminuite del 18,7%, pari a 809.375 teu, con solo il porto di Houston che ha registrato un aumento, del 12,7% su base annua, 141.946 teu.

Brusca frenata anche per i porti della costa occidentale. Los Angeles ha registrato un crollo record in negativo del 41,2% pari a 249.407 teu, tale da farlo retrocedere al terzo posto nella classifica delle importazioni dietro New York/New Jersey, con 280.652 teu, e Long Beach, con 254.970 teu.

Il direttore generale del porto di Los Angeles, Gene Seroka, ha dichiarato che le toccate navi a febbraio sono scese a 61, rispetto alle 93 dello stesso mese del 2022, con circa 30 blank sailing.

“Non c’é domanda”, ha detto – “I magazzini statunitensi rimangono in gran parte pieni, e i rivenditori devono eliminare le scorte prima che arrivi la prossima ondata di importazioni, ma i consumatori risentono della frenata dell’economia e degli effetti dell’inflazione, pertanto le scorte non si calano abbastanza velocemente”.

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Le notizie sui media statunitensi riportano inoltre di rivenditori che decidono di ridurre le scorte anche con forti sconti.

I dati trimestrali del rapporto mostrano   questo mese un calo del 21% nei volumi delle importazioni, un’ulteriore diminuzione rispetto al 17,2% negativo del mese scorso.

Calo container vuoti

Ulteriore prova del rallentamento globale è il forte calo di container vuoti rispediti in Asia, con il porto di Los Angeles che ha processato 156.035 teu per l’esportazione durante il mese, contro 338.251 teu dell’anno precedente.i

Ripresa lieve a metá anno 

Tuttavia, ha affermato Seroka, si avverte qualche elemento di ottimismo riguardo gli ordini di acquisto, che in genere vengono convertiti in spedizioni dall’Asia dai 90 ai 100 giorni successivi.
“Inizieremo a vedere una lieve ripresa a metà anno”, ha detto.

Esportazioni di container

Sul fronte delle esportazioni i porti statunitensi  continuano nella moderata e seppur recente crescita , registrando un aumento complessivo del 4,6% a 789.037 teu a febbraio, per un aumento dell’8,7% negli ultimi tre mesi.

Secondo il rapporto McCown per le esportazioni a febbraio i porti con la migliore performance sono stati Houston, con una crescita del 41,7% pari a 116.265 teu, Charleston + 12,2% pari a 61.448 teu, e Norfolk, in aumento dell’8,8% pari a 96.399 teu.

Los Angeles  in fondo alla classifica con una perdita del 13,7%, a 82.404 teu, seguita solo da Oakland, – 9,4%, pari a 56.475 teu.

 

 

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