Confitarma – Mattioli: “Grandi Opere: ci vogliono tempi rapidi” /INTERVISTA

Mario Mattioli
ROMA – “La riforma portuale ha portato il cambiamento relativamente alle governances, queste Autorità portuali hanno la possibilità di essere un po’ più agili, più snelle e dal punto di vista del sistema portuale hanno la possibilità di fare sistema che significa anche integrare tutti coloro che sono gli attori, a vario titolo, nei porti.”
Inizia così Mario Mattioli, presidente di Confitarma, a muovere le proprie riflessioni a caldo, mentre l’Assemblea Programmatica di Assoporti a Roma a Palazzo Altieri, si è appena sciolta e si potrebbe dire che “i titoli di coda stanno ancora scorrendo”.
 
Tutto intorno, nella sala del palazzo romano, i principali attori di ciascuna costellazione del sistema portuale italiano parlano tra loro: i presidenti dei Sistemi portuali quasi  al completo, il presidente di Assoporti Zeno d’Agostino, il ministro Graziano Delrio e il consulente del MIT Ivano Russo, le associazioni di categoria più importanti per il cluster marittimo: Confitarma, Federagenti, Fedespedi, le associazioni dei servizi portuali Angopi, Fedepiloti, il Corpo della Capitaneria di Porto e molti altri.
DAgostino Delrio 1 Confitarma - Mattioli: "Grandi Opere: ci vogliono tempi rapidi" /INTERVISTA
  
“Sicuramente i cambiamenti sono importanti, – continua il presidente Mattioli,-  “prima c’erano un certo numero di Autorità e ciascuna parlava col proprio linguaggio, adesso c’è la possibilità di dare le informazioni un’unica volta per tutti coloro che ne devono usufruire e ne usufruiscono. E’ uno straordinario punto di partenza che sicuramente rende il lavoro più agile.”
 
Presidente Mattioli, quale tra gli elementi emersi da questa Assemblea, appena conclusa, le sembra da mettere in evidenza?
Progettualità, affidamento e realizzazione delle Opere sono tre momenti distinti. Quando io vedo che la fase progettuale è equivalente alla fase realizzativa ovvero la parte progettuale delle Grandi Opere, in termini temporali, prende lo stesso tempo della parte realizzativa, è un segnale che fa suonare un campanello d’allarme rispetto agli anni di realizzabilità delle Opere.
Questo fattore secondo me dipende dal fatto che noi siamo un paese in cui gli interventi “pre e post assegnazione” sono estremamente complessi, i vincoli che abbiamo sono infiniti e le autorità a cui bisogna chiedere permessi sono tantissime. Questo fare sistema a livello di sistema Italia, sicuramente dovrà portare dei vantaggi. E rendere fruibili le Opere in tempi rapidi, rispetto a quando è stata deliberata, sarà un fattore determinante.
 
Lucia Nappi
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