GENOVA – Lavoro, governance, transizione energetica e transizione digitale sono le quattro macro aree contenute nel Position Paper delle proposte – richieste di Assiterminal al governo sul tema della riforma portuale. In tutto 23 azioni concrete e realizzabili nel 2025 per garantire la competitività e la sostenibilità del sistema portuale italiano, in cui i porti giocano un ruolo strategico per l’economia del Paese.
Documento presentato in conferenza stampa dal presidente dell’Associazione dei terminalisti nazionali, Tomaso Cognolato, affiancato dal direttore generale Alessandro Ferrari, a Genova per il tradizionale bilancio di fine anno.
Partendo dai numeri del settore Cognolato ha annunciato per l’anno in chiusura una sostanziale stabilità a livello nazionale: “un 2024 in cui non ci sono grosse modifiche rispetto al 2023” – ha commentato – “Linea stabile se non in leggera flessione per i contenitori, come per gli altri mercati” – Mentre è in crescita lo Short sea shipping in cui l’Italia è leader, quindi il traffico ro-ro e passeggeri (sia cabotaggio che crociere) unico settore con segnali decisamente positivi e con aspettative di ulteriore crescita per il 2025.
Una governance semplificata e centrata è la premessa di Assiterminal per affrontare il tema della riforma portuale, quindi un sistema di regole che sia unico, l’esempio è il regolamento delle concessioni: “che sia unico ed uguale in tutti i porti nazionali” – specifica il presidente dei terminalisti italiani– Regole semplici, chiare, univoche e scevre da interpretazioni per abbandonare definitivamente forme di “campanilismo” che caratterizzano spesso la portualità italiana, tale che la competizione non sia a livello nazionale ma che sia a livello internazionale.
L’associazione invece non si sbilancia riguardo alle “formule di governance sulle quali “ci si può sbizzarrire” specifica.
Il tema del lavoro rimane al centro degli obiettivi di Assiterminal, è stato necessario “un anno di duro lavoro” – specifica Cognolato – per la definizione del nuovo CCNL dei porti, recentemente rinnovato, in cui è stata trovata una unità di intenti da parte datoriale e da parte delle organizzazioni sindacali “che hanno condiviso con noi la centralità e l’importanza di un CCNL degno di tale nome”.
Permane, tuttavia, la necessità per il prossimo rinnovo, fra due anni, di continuare a rafforzare le misure per il ricambio generazionale, combattere il lavoro irregolare e promuovere l’inclusività attraverso la formazione e la valorizzazione delle diversità.
Tra le richieste di Assiterminal che necessitano di risposte più imminenti: “che nella prossima Legge di bilancio possa passare l’emendamento per l’esigibilità del così detto fondo per il prepensionamento dei lavoratori” tema su l’interlocuzione dell’associazione con la politica va avanti da più di un anno e “che deve trovare un suo naturale sbocco per avviare il necessario ricambio generazionale al fine di garantire la professionalità, come sempre abbiamo garantito” – tiene a precisare Cognolato.
La richiesta si completa con l’altro aspetto urgente: “si proceda nell’individuazione graduale per l’inserimento di alcune mansioni del lavoro portuale tra le categorie usuranti” – dice Cognolato – “perché il ricambio generazionale è richiesto dal processo di transizione digitale, richiedendo non la diminuzione del numero dei lavoratori ma di una professionalizzazione diversa del lavoratore”.
Tra le proposte ritenute necessarie: la durata del mandato dei presidenti di Autorità di Sistema che dovrebbero restare in carica per più di quatttro anni, con la possibilità di scegliere il proprio segretario generale “perchè presidente e segretario sono una squadra” specifica – “e fanno funzionare una macchina complessa e articolata”, ma anche la possibilità di poter contare su una struttura gestita con un CCNL che sia più sul modello privatistico che non pubblicistico.