Tav: Il governo italiano avrà adesso sei mesi di tempo per ripensarci – Per l’Italia adesso è necessario il rispetto dei vincoli europei per non perdere i 300 milioni di finanziamenti. Piovono critiche dalle opposizioni, il governatore del Piemonte Chiamparino chiede il referendum sulla Tav.
ROMA – Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ha espresso ieri sera in una nota piena soddisfazione per il via libera all’unanimità dato dal Consiglio di Amministrazione di Telt, riunitosi ieri in video conferenza tra Roma e Parigi, alla pubblicazione degli ‘avis de marchés’ gli inviti a presentare candidatura relativi agli interventi dei lotti francesi del tunnel di base della Torino-Lione. Decisione grazie alla quale partono i bandi per i primi tre lotti, in territorio francese, per scavare 45 chilometri di tunnel.
Conte ha fatto pertanto sapere – «l’eventuale avvio dei capitolati di gara è differito ai prossimi mesi e potrà avvenire solo in presenza di un consenso dei Governi italiano e francese. La Telt quest’oggi ha dato il via libera alla mera attività di presentazione delle candidature da parte delle imprese, senza oneri a carico dello Stato italiano. Esprimo piena soddisfazione per questo risultato. In questo modo manteniamo fede a quanto previsto dal Contratto di Governo, permettendo un’integrale ridiscussione della Tav, oltretutto senza perdere i finanziamenti europei. Ho già preso contatti con il presidente della Commissione europea Juncker e con il presidente Macron, che vedrò a Bruxelles in occasione del prossimo Consiglio europeo di fine marzo. Con loro confido di avviare un proficuo dialogo, alla luce dell’analisi costi-benefici recentemente acquisita.» L’obiettivo, come spiegato da Telt nella nota stampa diffusa dopo l’ultimo CdA è infatti di salvaguardare l’integrità del finanziamento europeo e allo stesso tempo permettere il confronto tra Italia e Francia e Unione europea.
Adesso il governo italiano avrà quindi sei mesi per ripensarci, merito della clausola di dissolvenza che prevede il consenso definitivo dei governi prima di far partire i lavori come aveva chiesto il premier Conte nella sua lettera alla Telt. Questa clausola è un escamotage giuridico nel Codice degli appalti francese che ha messo al riparo il governo permettendo di non dar seguito ai capitolati, sbloccare le “manifestazioni di interesse”, senza oneri ovvero evitando l’esborso dei quasi quattro miliardi di euro per il recesso unilaterale. Rimandando le decisioni fino a settembre.
Ma per l’Italia adesso è necessario il rispetto dei vincoli europei per non perdere i 300 milioni di finanziamenti infatti l’Europa ha comunque messo in guardia l’Italia perché serviranno altri passi avanti.
Sulla questione Tav le critiche piovono comunque dalle opposizioni, il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, propone che si svolga un referendum il 26 maggio in contemporanea con le elezioni europee. L’ex ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio, commenta: «Il governo Conte dovrebbe chiedere scusa perché sono dieci mesi che i cantieri sono stati bloccati erano cantieri aperti, l’Italia cresceva con gli investimenti del 4% all’anno, da quando ci sono loro gli investimenti diminuiscono» – «Speriamo che adesso si rimbocchino le maniche» .