Ponti, dall’analisi costi-benefici, si scaglia contro il trasporto ferroviario merci

Marco Ponti

L’esperto dell’analisi costi-benefici dell’ex ministro Toninelli, Marco Ponti, interviene scagliandosi contro il trasporto ferroviario merci: costoso – 350 miliardi negli ultimi 40 anni – e con esiti dubbi. “Il progresso tecnico sta muovendosi rapidamente in direzioni diverse dal ferro”.

ROMA  – La Cura del Ferro ha avuto e continua ad avere un peso micidiale sui conti pubblici (è stato stimato dell’ordine dei 350 Miliardi negli ultimi 40 anni), con esiti per lo meno dubbi per l’economia e per l’ambiente: dopo centinaia di miliardi spesi le ferrovie hanno un peso del tutto marginale in termini di fatturato dei trasporti, e il progresso tecnico sta muovendosi rapidamente in direzioni diverse dal ferro.

Lo fa sapere Marco Ponti, già responsabile del comitato costi benefici voluto dall’ex ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, tramite comunicato stampa di Ferpress. Questi “conti”, e i problemi strategici del settore saranno discussi giovedì 19 settembre nel corso del convegno organizzato dallo stesso Ponti all’Associazione della stampa Estera a Roma.

Vi sono pochi dubbi – spiega Pontiche dire di no fa scandalo; i nostri “no” sono stati il risultato di una corretta procedura scientifica, ma evidentemente le buone pratiche sono state piegate per giustificare esiti precostituiti”. Ed a sostegno della sua tesi su un esborso irragionevole aggiunge: “anche se per le merci si ottenesse un rilevante cambio modale, costosissimo per lo Stato, il trasporto stradale rimarrebbe dominante nonostante l’elevato peso di tasse e pedaggi sui costi di produzione”.

Ma l’investimento in infrastrutture continua ad essere considerato il principale volano della crescita. Perchè? “Le possibili spiegazioni – ipotizza Ponti – sono la scarsa concorrenza (rendite sicure) da cui discendono stretti rapporti politica-industria (non virtuosi). Ma anche la mancanza di strategie di crescita alternative unita a un’informazione distorta dell’opinione pubblica (es. FSI e TPL in attivo) e visibilità mediatica («taglio del nastro»). Infine, per le ferrovie, servizi a tariffe molto basse la percezione che si tratti di ‘elargizioni’ politiche”.

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Recentemente Ponti si era già espresso riguardo il settore dei trasporti dichiarando “una rivoluzione tecnologica epocale è in atto (motori puliti, guida autonoma), rischiamo di perdere la vera partita del futuro e se i soldi sono pochi bisogna saper scegliere”.

 

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