Forum Pietrarsa, la sfida: 500 mila posti di lavoro e investire il Recovery fund

Forum Pietrarsa

Torna il Forum di Pietrarsa, giunto alla V° edizione, e lancia la sfida al mondo dei trasporti: 500 mila posti in più e investire al meglio il Recovery tale da produrre un aumento del Pil.

Roma,Realizzare 500 mila posti in più e impiegare al meglio i circa 24 miliardi del Recovery Plan destinati al potenziamento del trasporto su ferro di passeggeri e merci: questi gli obiettivi del Forum di Pietrarsa che per la sua 5°edizione, dopo essere stato ospite negli ultimi due anni a Genova e Trieste, torna a casa per lanciare una nuova sfida ai trasporti.

Aprirà i lavori di questa sessione il ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, che proprio di recente ha ricordato come la Missione 3 del Pnrr, ‘Infrastrutture per una mobilità sostenibile’, preveda “investimenti sulla rete ferroviaria per 24,8 miliardi, gran parte destinati al Sud, non solo per l’alta velocità ma anche per il potenziamento delle reti regionali”.

Il 5 luglio, dal Museo Ferroviario Nazionale, Assoferr, l’associazione degli operatori ferroviari e intermodali, insieme a Conftrasporto-Confcommercio, rappresentanza di sistema del mondo dei trasporti alla quale ha aderito di recente, e con Confetra, Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, chiama a rapporto la politica e il mondo delle aziende del settore per fare il punto sulla modalità ferroviaria, sul gap infrastrutturale e sulla grande occasione che rappresenta il Recovery Plan, per il quale il Governo ipotizza possa avere anche un impatto di almeno 2 punti di Pil. 

“Le aziende – affermano i promotori dell’evento – sono chiamate a superare il provincialismo italiano sfidando l’Europa in termini di mercato unico e competitività. A Pietrarsa si farà parlare la politica che dovrà spiegarci quanto dei sogni dorati del Recovery Fund sarà effettivamente realizzato e quale debito, per questo, l’Italia dovrà sostenere per ripagare negli anni gli ingenti prestiti”. 

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Nel corso del convegno si chiederà alle aziende del trasporto merci come queste intendano prepararsi alla rivoluzione green e alla sua naturale declinazione intermodale, con una componente privata in quota investimenti di almeno 1 mld che verrà messa a terra già nel primo biennio per il solo settore intermodale.

Si cercherà di capire quali investimenti potranno nascere da capitali italiani e quali da quelli stranieri, ridisegnando la geopolitica della portualità e degli interporti. Alla vigilia di acquisizioni importanti da parte di fondi americani e cinesi, si innesterà una dinamica di fatto non priva di rischi per il sistema Paese. Si stima siano pronti 10mld per la conquista delle filiere di trasporto. 

Inoltre, sotto la lente di ingrandimento, il Governo e le sue linee guida per contrapporsi a questa onda potente con il rafforzamento degli operatori nazionali. Ci si domanda se 200 mln, per il comparto cargo ferroviario, basteranno per sostenere la competizione nel mercato unico europeo.

Si valuterà l’impatto della Silk Road a cui l’Italia fatica tutt’oggi a collegarsi nelle dinamiche terrestri mentre dimostra grandi segnali di risveglio per quanto riguarda l’offerta portuale. Ancora oggi, un treno che parte dall’Italia impiega in media una settimana in più rispetto ad un treno tedesco per arrivare a collegarsi alle direttrici euroasiatiche.

Da Pietrarsa 5 i punti interrogativi che lancia il Forum e ai quali si dovrà rispondere: se l’Italia ora è pronta a colmare il gap infrastrutturale che condanna ancora una parte del sud a numeri residuali, quali sono le mosse che gli imprenditori italiani faranno per agganciarsi al treno e ancora, si ascolterà il mondo armatoriale e della gomma e capire come essi stiano organizzando le proprie logistics chain intermodali e multimodali.

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