LIVORNO – “E’ veramente una gioia potere avere nella nostra città l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) Istituto di eccellenza e all’avanguardia nella ricerca legata al mare che si insedia a Dogana d’acqua” – Con queste parole l’assessora all’Innovazione e all’Università del Comune di Livorno, Barbara Bonciani, ha aperto la conferenza stampa per l’inaugurazione della sede livornese dell’OGS, acronimo dell’ente pubblico di ricerca scientifica vigilato dal ministero dell’università e della ricerca che opera in ambito internazionale nel campo delle scienze della Terra e del mare.
La nuova sede livornese dell’Istituto sarà dedicato soprattutto ad attività oceanografiche di ricerca riguardanti il Mar Tirreno e il Mar Ligure. In questa prima fase il focus sarà su ecologia quantitativa – il ramo dell’ecologia che si occupa di studiare le relazioni e le dinamiche tra esseri viventi attraverso metodi quantitativi come i modelli matematici – e modellistica oceanografica. Lo spiegano i rappresentanti dell’ente: il presidente Nicola Casagli, la direttrice generale Paola del Negro e il ricercatore della Sezione di Oceanografia Simone Libralato, anche responsabile della sede OGS di Livorno.
“L’OGS a Livorno” – spiega Bonciani – “va ad aggiungersi agli altri centri di ricerca di importanza nazionale che già sono presenti sul territorio, nei complessi di Dogana d’Acqua e Scoglio della Regina e non solo” – ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), CNIT (Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni,) CNR IBE (Istituto per la BioEconomia) e la Scuola Superiore Sant’Anna Istituto di Biorobotica. “Andando a rafforzare il livello di innovazione e di tecnologia orientata al mare alla tutela dell’ambiente marino” – aggiunge l’assessora – “Inserendosi nell’ottica di sinergia con tutti gli altri centri di ricerca e con l’Università di Pisa”.
Nell’obiettivo del Comune di Livorno la creazione di un’eco sistema per l’innovazione: formato da questi centri, le imprese portuali, le istituzioni portuali così che questa innovazione possa diventare anche un valore economico e sociale per la città. Tematiche affrontate il 14 dicembre scorso, a Livorno, durante la prima giornata-studio e fiera sui processi di innovazione tecnologica orientati alla logistica e alla portualità e più in generale all’economia del mare. Iniziativa di cui era stato promotore il Comune.
“Questa sede permette di consolidare la presenza dell’OGS sul territorio nazionale, aggiungendosi alle altre sedi operative distaccate di Venezia, Panarea e Milazzo. In particolare ci consente di essere operativi in maniera più capillare sulla costa tirrenica e sul territorio dell’Italia centro-orientale aprendo scenari a nuove collaborazioni con università e enti di ricerca” – ha commentato il presidente dell’ente Casagli” – “Il progetto fa parte di un percorso, iniziato un anno fa, di collaborazione e ricerca con le tre principali università toscane: Pisa, Firenze e Siena, e con i due enti di ricerca che si occupano di mare in Toscana”.
“Livorno è una città portuale” – ha precisato la direttrice del Negro – “noi abbiamo già sviluppato attività in relazione con altri porti, tra questi Trieste in particolare. Possiamo pertanto trasferire le nostre competenze mettendole a disposizione di questo ambiente”. Attraverso l’utilizzo di strumenti specifici, quali le boe per il monitoraggio delle acque, i glider strumenti semi autonomi per monitorare la colonna d’acqua, ed altri. L‘OGS raccogliendo informazioni andrà a costruire modelli previsionali e capirne lo stato di salute e cosa succederà nel Mar Tirreno, alla circolazione e alla produzione di piccoli organismi, come le alghe.
“La nuova sede ha l’obiettivo di ampliare le attività e le collaborazioni scientifiche dell’OGS” – ha raccontato il responsabile scientifico della nuova sede Simone Libralato – “Abbiamo già iniziato una collaborazione con il Centro Interuniversitario di Biologia Marina “G.Bacci” di Livorno relativa alla modellistica ecosistemica a supporto della pesca nel Mar Ligure e Tirreno settentrionale. Si stanno, inoltre, delineando collaborazioni con gli enti di ricerca presenti a Livorno e le università della Toscana relative alla modellistica della circolazione marina, all’analisi di fattori di disturbo e di inquinamento marino e al cambiamento climatico. In futuro vorremmo mettere in campo tutte le capacità dell’OGS in campo oceanografico.”
Durante l’incontro è stato, inoltre, effettuato un collegamento streaming dall’Antartide con la nave laboratorio Laura Bassi, unica rompighiaccio battente bandiera italiana, unità di proprietà dell’OGS ma finanziata dal ministero dell’Università e Ricerca (MUR) nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA). Programma gestito dal Cnr per il coordinamento scientifico, dall’ENEA per la pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le basi antartiche e dall’OGS per la gestione tecnica e scientifica della nave stessa.
In collegamento dalla plancia di comando della Laura Bassi, sono quindi intervenuti il comandante Franco Sedmak e il capomissione Roberto Romeo, per illustrare gli aspetti della ricerca in corso nel Mare di Ross che la nave sta effettuando, quali la raccolta di informazioni per la misurazione dei processi su larga scala e l’analisi della circolazione delle grandi masse d’acqua a livello planetario.