ROMA – Si è svolta l’Audizione al Senato di NAUTICA ITALIANA in merito alla revisione del Codice della Nautica e Registro telematico. Durante la quale l’associazione ha presentato le proprie osservazioni,
NAUTICA ITALIANA informa pertanto dell’andamento dell’audizione:
“Davanti alla 8^ Commissione Lavori Pubblici e Comunicazione, hanno presenziato Lamberto Tacoli, presidente dell’Associazione che raccoglie i principali marchi dell’industria nautica dell’alto di gamma, Marco Cappeddu e Matteo Italo Ratti, rispettivamente Vice Presidente e Consigliere, Lorenzo Pollicardo, Segretario Generale e l’Avv. Cristina Pozzi, consulente per i progetti legislativi.
NAUTICA ITALIANA dopo aver ringraziato Governo e Parlamento per l’impegno e auspicando che si possa rispettare la data di scadenza della delega per l’emanazione del nuovo Codice della Nautica da Diporto per dotare finalmente il settore di una disciplina chiara e dinamica che sia elemento di sviluppo, ha presentato le proprie osservazioni già anticipate pochi giorni fa nell’incontro con il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.
Registro internazionale, demanio, semplificazione amministrativa, aree marine protette e l’accelerazione dell’attuazione del Registro telematico: queste le tematiche più rilevanti per l’Associazione che raccoglie i principali marchi dell’industria nautica italiana di produzione e di servizi.
La disciplina del Registro Internazionale, in particolare l’anticipazione nell’emanando Codice di elementi che ne rinnovino la “ratio”, è il primo punto individuato dalla delegazione di NAUTICA ITALIANA. L’urgenza di tale richiesta sta nel fatto che ad oggi sono solo 10 le navi da diporto iscritte nel registro internazionale sulle 200 immatricolate in Italia.
Una richiesta di semplificazione burocratica della fase di iscrizione, di ispezioni periodiche e rinnovo certificati, registri e giornali di bordo e navigazione, renderebbe la bandiera italiana appetibile per molti grandi yacht pur nel rispetto dei dettami dell’Unione.
La leadership dei cantieri italiani da sola, non può competere a livello mondiale per creare ricchezza sul territorio.
“I cantieri italiani hanno conquistato circa la metà degli ordini di nuove costruzioni di mega yacht nel mondo. E sarebbe un orgoglio nazionale che queste nuove unità potessero sventolare anche il tricolore! – ha sostenuto Lamberto Tacoli, Presidente di Nautica Italiana – Rendere più appetibile la bandiera italiana vuol dire attrarre utenza e le presenze che si sono registrare questa estate possono essere incrementate con evidenti effetti positivi sull’economia del settore e del territorio. Ugualmente occorrerebbe agevolare e prevedere un regime che favorisca la circolazione sulle nostre coste, dei megayacht e delle navi destinate a noleggio”.
Strettamente legata al turismo nautico, come risorsa nazionale, è stata espressa la necessità di infrastrutture ricettive adeguate e di una disciplina che tenga conto della specificità dei porti turistici e delle esigenze della nautica da diporto riguardo alle concessioni.
Relativamente alle Aree Marine Protette, Nautica Italiana ha proposto la definizione di un contingentamento minimo – 2 o 3 unità al giorno – su punti di ormeggi fissi per navi da diporto e di creare una deroga alla navigazione per i natanti che fungono da tender ai grandi yacht, anche in funzione del pagamento di una tariffa più consistente.
Nell’ambito del confronto e del lavoro sviluppato insieme a Federagenti, è stata esposta la richiesta di far comprendere in modo chiaro e senza spazi di interpretazione, come si rapporta la figura del mediatore del diporto (art. 49 ter e quater), con la disciplina esistente dei mediatori e raccomandatari marittimi.
Tra le richieste di Nautica Italiana, ancora, l’esigenza di accelerare l’attuazione del Registro Telematico, fondamentale per rendere la riforma reale strumento di sviluppo della nautica in Italia. “