Nautica Italiana scrive a Conte: Stop a tasse e concessioni per le marine danneggiate dal maltempo

ROMA – Nautica italiana, l’associazione affiliata a Fondazione Altagamma e rappresentativa di importanti brand nel settore della nautica,  scrive una lettera al premier Giuseppe Conte per avere il sostegno da parte del governo per i tanti operatori del settore nautico e marittimo, danneggiati dal maltempo di questi giorni . La lettera viene siglata oltre che da Lamberto Tacoli, presidente Nautica Italiana anche dai vice presidenti di Nautica Italiana e rappresentanti delle maggiori aziende del comparto: Michele Gavino, Gruppo Baglietto, Giovanna Vitelli – Gruppo Azimut-Benetti, Claudio Galbo – Fincantieri, Matteo Italo Ratti delega al Legislativo, Marine e Servizi – Marina Cala de Medici, Daniele Guidi, con delega ad Accessoristi e Sostenibilità – Guidi.

Scrive l’associazione che l’appello è rivolto a nome di tutte le aziende colpite e dell’intero comparto – in particolar modo dei concessionari di Marine e porti turistici” – che, dopo aver effettuato rilevanti investimenti non ammortizzati, si trovano in questo momento a contare le decine di milioni di euro di danni derivanti dallo sfondamento delle dighe foranee e delle strutture, nonché dalla perdita delle imbarcazioni e in taluni casi dell’intero portafoglio clienti”.

Pertanto  “nasce la necessità di affrontare in modo organico e costruttivo la tematica della portualità turistica e i numerosi temi irrisolti” – “Non risolvere oggi questa complessiva problematica implicherebbe non solo l’irreversibile crisi del settore nelle località colpite, e il rischio immanente di depressione economica per il variegato indotto dei Territori ove sorgono i siti portuali travolti dalle recenti mareggiate, ma sfiducerebbe l’intero settore che, da decenni, con i propri investimenti e il proprio lavoro quotidiano concorre significativamente allo sviluppo economico del Paese.

Pertanto si avanzano richieste di attivazione di misure straordinarie e ordinarie:
– sospensione temporanea dei canoni demaniali, della Tari, dell’IMU;
– immediato snellimento delle procedure burocratiche che oggi assoggettano l’adeguamento delle dighe foranee alla VIA;
– semplificazione di tutti i procedimenti autorizzatori in modo da consentire la tempestività degli interventi di messa in sicurezza delle strutture portuali, di contenimento o risoluzione dei rischi idrogeologici nonché di adeguamento delle necessarie opere infrastrutturali;
– prolungamento della durata delle concessioni demaniali a fronte degli interventi di ripristino delle strutture portuali nonché laddove gli imprenditori privati provvedano al loro spontaneo adeguamento e/o provvedano o concorrano alla realizzazione di interventi infrastrutturali;
– chiara individuazione della specificità della portualità turistica ai fini dell’applicazione di IMU, TARI, TASI per una loro imposizione coerente e omogenea nel territorio nazionale, che eviti inoltre effetti distorsivi della concorrenza;
– individuazione di criteri per l’applicazione dei canoni demaniali alle concessioni in corso all’entrata in vigore della Finanziaria 2007, omogeneizzazione della quantificazione cd. addizionale regionale nonché, in via generale, di strumenti perequativi che tengano conto degli elementi che, pur estranei al rapporto concessorio, concorrano oggettivamente a penalizzare il concessionario nel corso della durata della concessione;
– predisposizione di un piano di governo del territorio su vasta scala mediante un Master Plan dell’intero perimetro costiero italiano, la cui attuazione e gestione sia demandata alle amministrazioni locali;
– incentivi per il recupero e lo smaltimento delle infrastrutture e delle imbarcazioni andate distrutte.

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