Parlamento UE, esentate dall’ETS le navi del servizio pubblico – Assarmatori soddisfatta in parte

Stefano Messina

Assarmatori esprime soddisfazione, in parte, per la scelta del Parlamento europe – Messina: “Ci aspettiamo che i Governi dei Paesi membri accolgano tale richiesta nella posizione negoziale e nei successivi negoziati interistituzionali con il Parlamento”.

ROMA – Il Parlamento europeo ha deciso di esentare dall’ETS le tratte effettuate nell’ambito di un contratto di servizio pubblico o soggette a obblighi di servizio pubblico a norma del regolamento (CEE) n. 3577/92 sul cabotaggio marittimo. Con la relazione approvata il Parlamento ha espresso, pertanto, la sua posizione sul sistema europeo di scambio di quote di emissioni (ETS) in vista dell’avvio dei negoziati finali con il Consiglio dell’Unione europea.

Assarmatori, Associazione che rappresenta il cluster marittimo italiano, interviene in una nota esprimendo soddisfazione, in parte, per le scelte compiute dal Parlamento europeo e ringraziando i deputati europei italiani che hanno fornito il loro contributo positivo per il varo dell’mendamento.

Inoltre, riconosce esplicitamente l’esistenza di “impatti avversi” sui servizi che garantiscono la continuità territoriale derivanti dall’ETS, come sostenuto da tempo dall’Associazione.

Secondo Assarmatori, si tratta questo di un passo importante, ma non sufficiente. l’esenzione introdotta dal Parlamento europeo dovrà essere estesa nel corso dei successivi negoziati a tutti traffici insulari e alle navi che operano all’interno delle Autostrade del Mare al fine di prevenire il rischio di trasferimento modale inverso dal mare alla strada.

“Adesso ci aspettiamo che i Governi dei Paesi membricommenta Stefano Messina, presidente di Assarmatori – accolgano tale richiesta nella posizione negoziale che verrà definita dagli Stati membri in vista del Consiglio dei Ministri dell’ambiente previsto il 28 giugno e nei successivi negoziati interistituzionali con il Parlamento. Si tratta infatti di una misura essenziale per tutelare la mobilità e il turismo locali, e quindi la continuità territoriale, e preservare l’intermodalità dall’aumento dei costi derivanti dall’ETS sul trasporto marittimo”.

Positiva anche la proposta del Parlamento Europeo di destinare il 75% dei proventi derivanti dall’ETS al settore del trasporto marittimo per finanziare progetti e investimenti volti al miglioramento dell’efficienza energetica di navi e porti, all’adozione di tecnologie e infrastrutture per la decarbonizzazione del settore, anche per quanto riguarda il trasporto marittimo a corto raggio e i porti, alla ricerca e sviluppo e all’adozione di combustibili alternativi e sostenibili.

Conclude il presidente Messina: “Nutriamo tuttavia forti perplessità in merito ad altre modifiche approvate nella posizione del Parlamento Europeo, in particolare per quanto riguarda la tempistica di applicazione dell’ETS e la previsione di clausole contrattuali obbligatorie sul trasferimento dei costi dal proprietario all’operatore della nave. Auspichiamo tali proposte vengano opportunatamente ricalibrate nel corso dei negoziati secondo criteri più realistici e valutando soluzioni pragmatiche”.

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