Nave bandita dall’Australia per un anno per gravi violazioni sul lavoro marittimo

L'Autorità marittima australiana (AMSA) ha bandito una nave portarinfuse per 12 mesi dalle acque nazionali per violazioni alla Convenzione Internazionale sul lavoro marittimo del 2006" (MLC). I capi di imputazione sono: "sottrazione del salario, falsificazione dei contratti e coercizione".
MSXT Emily
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Una nave, la bulk carrier MSXT Emily battente bandiera liberiana, è stata bandita dalle acque australiane per 12 mesi per avere sottopagato i lavoratori marittimi, privandoli dei salari per un valore di 77.000 dollari australiani e per avere falsificato i contratti di lavoro.

L’Autorità Marittima Australiana – Australian Maritime Safety Authority (AMSA) nel porto di Hay Point, nel Queensland, dopo un’ispezione di bordo della nave ha emesso il grave verdetto per violazioni alla Convenzione Internazionale sul lavoro marittimo del 2006″ (MLC). Le imputazioni sono: “sottrazione del salario, falsificazione dei contratti e coercizione”.

La nave operata in charter della società cinese MSM Ship Management Pte Ltd China, di proprietà della giapponese Kawasaki Kisen Kaisha (K Line), era diretta nel porto australiano per effettuare un carico di carbone che avrebbe dovuto essere scaricato in Giappone.

L’spezione ha rilevato che i marittimi non venivano pagati in conformità, quattro contratti riportavano firme false, cinque lavoratori sembravano essere stati costretti a firmare nuovi contratti con salari più bassi. Infinee un marittimo era stato costretto a firmare un nuovo contratto con il 50% in meno di retribuzione, il tutto per una sottrazione di 77.000 dollari di salari che la cinese MSM Ship Management, appena saputo dell’ispezione, ha cercato corrispondere ai lavoratori ma quando ormai era troppo tardi.

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