Moby, rigettata l’istanza fallimentare dal Tribunale di Milano

MILANO – «Il Tribunale di Milano, con decreto depositato oggi, in accoglimento delle difese di Moby S.p.A. ha dichiarato l’infondatezza di quanto sostenuto da alcuni bondholders ed ha respinto l’istanza di fallimento presentata da questi ultimi, che sono stati anche condannati al pagamento delle spese giudiziarie».
Questa la nota diffusa dal Gruppo Onorato armatori, ieri pomeriggio, e con la quale si annuncia il rigetto dell’istanza di fallimento  da parte del Tribunale di Milano, sezione fallimentare presieduta da Alida Paluchowski. «Moby sta valutando la proposizione di un’azione giudiziaria» – si conclude nella nota –  «nei confronti di Sound Point e degli altri fondi speculativi ricorrenti per ottenere il risarcimento dei danni causati dalla loro azione».

La vicenda vede protagonisti alcuni fondi di investimento stranieri che nel 2016 avevano investito 300 milioni di euro nel bond emesso dal gruppo armatoriale per finanziare l’acquisto della compagnia statale Tirrenia. Un bond con scadenza nel 2023 e quotato in Lussemburgo. Tali fondi verso la metà di settembre presentano al tribunale di Milano una richiesta di accesso alle procedure concorsuali a carico del Gruppo armatoriale con sede a Portoferraio, proprietario delle compagnie di navigazione Toremar e Moby Lines. Mettendo pertanto in dubbio la solidità finanziaria dell’armatore e temendone una “insolvenza prospettica” una denuncia cioè che potenzialmente potrebbe aprire uno scenario fallimentare.

La reazione di Onorato pertanto non si fa attendere e, di li a pochi giorni, dà mandato ai propri legali di denunciare alla Procura della Repubblica i fatti contenuti nel ricorso alle procedure concorsuali, definendoli «una vera e proprie calunnia». Adesso quindi la vicenda potrebbe ritornare nuovamente in Tribunale perchè l’armatore napoletano sembrerebbe deciso a  ottenere il risarcimento dei danni causati da queste azioni.

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