La portacontainer Maersk Essen, é arrivata nel porto messicano di Lazaro Cardenas. La nave il 16 gennaio scorso durante una tempesta, ha subito la perdita in mare di circa 750 container mentre navigava nel Pacifico tra il porto cinese di Xiamen e quello statunitense di Los Angeles. La nave secondo – quanto rilevato da Sistema di Tracciamento Automatico – si trova all’ancoraggio nel porto di Lazaro Cardenas, in Messico, dal 26 gennaio in attesa della disponibilità di ingresso al terminal dove entrerá il 30 gennaio. La previsione di ripartenza dal Messico é per il 16 febbraio con direzione Los Angeles, porto di destinazione all’origine, dove arriverá il 1 ° marzo. Maersk ha aggiornato le informazioni dicendo che sono circa 750 i container persi in mare, mentre inizialmente si era parlato di 700 container. Ancora non é precisato il numero di container danneggiati.
La societá di gestione dei sinistri marittimi, WK Webster, sta avvisando i clienti che a causa della complessità e del processo di rimozione e messa in sicurezza dei container saranno necessarie diverse settimane per lo sbarco della merce containerizzata. La societá dice che è in attesa di chiarimenti sui programmi.
Scrive WK Webster. “È probabile, tuttavia, che non sarà possibile il trasporto per alcuni container danneggiati che richiederanno di essere trasbordati o trattati localmente.”
Webster riferisce di essere in grado di completare anche un primo rilevamento aereo della nave con i droni ma su richiesta di Maersk le immagini non verranno pubblicate. Webster aveva infatti pubblicato il video della nave, ma sulla sua homepage del sito si riferisce che è stato rimosso su richiesta della compagnia.
“Stiamo ora esaminando quelle che saranno questioni di responsabilità molto complesse”, ha spiegato la societá di consulenza Webster. Al momento si sta ancora lavorando per concludere gli accordi per l’accesso alla nave e per l’incarico degli esperti che effettueranno le indagini sulle cause del sinistro.
Il gruppo danese, secondo quanto riferito dalla societá di consulenza sinistri Webster, ha confermato che tutte le prove pertinenti non verranno rese pubbliche.