Una tassa per ogni tonnellata di CO2 emessa dalle navi che superano le 5.000 tonnellate di stazza lorda.
BRUXELLES – Gli armatori globali potrebbero dover pagare una nuova tassa sulle emissioni di carbonio delle navi. È la proposta congiunta che le associazioni armatoriali mondiali – International Chamber of Shipping (ICS) e Intercargo- hanno lanciato per accelerare gli sforzi del settore verso la transizione green.
La proposta prevede un prelievo sui contributi obbligatori, a cui sono soggetti gli armatori, per ogni tonnellata di CO2 emessa dalle navi che superano le 5.000 tonnellate di stazza lorda.
ICS rappresenta oltre l’80% della flotta mercantile mondiale, mentre Intercargo è l’associazione di categoria degli armatori dry bulk shipping.
Considerando che circa il 90% del commercio mondiale si muove via mare, il trasporto marittimo globale rappresenta quasi il 3% delle emissioni mondiali di CO2. Il settore è pertanto sottoposto a forti pressioni per accelerare il processo di riduzione delle emissioni.
I contributi confluirebbero quindi in un “fondo per il clima” da utilizzare per la realizzazione, nei porti di tutto il mondo, di infrastrutture per il bunkeraggio di combustibili green come l’idrogeno e l’ammoniaca.
“Il trasporto marittimo necessità di una misura che agisca a livello globale, come questa, e che interviene sul mercato per ridurre il divario di costo tra i combustibili a zero emissioni di carbonio e i combustibili convenzionali”, ha affermato il segretario generale dell’ICS Guy Platten.
La proposta è stata presentata all’agenzia marittima delle Nazioni Unite, l’Organizzazione marittima internazionale (IMO).
Un portavoce dell’IMO ha fatto sapere che tutte le proposte sono benvenute e saranno oggetto di discussione entro la fine dell’anno, aggiungendo che “le proposte su misure basate sul mercato sono in linea con la strategia iniziale dell’IMO sui GHG (gas serra)”.
L’IMO terrà una riunione del gruppo di lavoro intersessionale prevista per la fine di ottobre, in vista di una sessione di fine novembre del Comitato per la protezione dell’ambiente marino, che affronterà questioni tra cui gli sforzi per la riduzione del carbonio.
La Commissione europea a luglio ha proposto di aggiungere il trasporto marittimo al mercato del carbonio del blocco, prendendo di mira un’industria che per più di un decennio ha evitato il sistema UE di tasse sull’inquinamento.
Una tassa sul carbonio guidata dall’IMO consentirà un maggiore contributo dell’industria a livello globale poiché le preoccupazioni crescono in merito alla regolamentazione da parte di giurisdizioni separate come l’UE.
L’ICS ha affermato che approcci “pezzi” come la proposta dell’UE complicherebbero significativamente “la conduzione del commercio marittimo”.
“ICS ritiene che un MBM globale obbligatorio basato su un prelievo sia fortemente preferibile a qualsiasi applicazione unilaterale e regionale di MBM alla spedizione internazionale, come quella proposta dalla Commissione europea”.