Fondo per il rinnovo navi mercantili, assegnati solo un terzo delle risorse

Gnv

ROMA – Decreto Rinnovo flotta Mercantile – Non ha avuto l’esito sperato il bando del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per l’assegnazione delle risorse stanziate attraverso il Fondo complementare per il rinnovo e il refitting della flotta mercantile finalizzato a rendere più green la flotta delle navi italiane.

Infatti il ministero ha assegnato solo un terzo dei fondi dedicati, ovvero 163 milioni rispetto ai 500 milioni di euro a disposizione (225 milioni per il refitting, 225 per la costruziuone di nuove navi o il completamento di nuove navi, 50 milioni per il rinnovo o l’acquisto di unità operanti all’interno dei porti) – Il 67% , ben 330 milioni di euro, non sono stati assegnati, in particolare oltre il 75% degli stanziamenti dedicati al refitting delle navi non è stato assegnato, mentre per la costruzione di nuove navi, la quota scende al 55%.

Secondo Confitarma questi risultati sono attribuibili ad alcuni vincoli previsti per l’accesso ai fondi e non per la mancanza di interesse da parte dell’armamento.  Come segnalato più volte dalla Confederazione un’importante quota della flotta operata dall’armamento nazionale è stata esclusa a causa di alcune criticità: “la previsione di un vincolo geografico quinquennale legato all’utilizzo dell’unità oggetto di incentivazione e l’obbligo di effettuare gli interventi, anche quelli di refitting, solo nei cantieri europei”.

In particolare, con riferimento alla prima criticità, solo una parte del naviglio mercantile operato dall’armamento nazionale è impiegato su rotte che toccano continuativamente un porto italiano” – ha spiegato Confitarma –  “Di fatto imporre tale vincolo ha escluso molte imprese, nonostante il complicato processo della transizione ecologica riguardi tutte le navi. Passando alla seconda criticità, l’intensità dell’incentivo, in particolare per il refitting, è inferiore al differenziale di costo che si registra nei cantieri extra-comunitari”

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Ad essere maggiormente agevolate sono state le compagnie che operano nel settore ro-ro e ro-pax nei porti italiani, mentre in genere la flotta nazionale è rimasta penalizzata poichè i fondi utilizzati facendo parte del Fondo complementare con risorse nazionali a differenza dei Fondi del PNRR, ha avuto maggiori restrizioni.

A beneficiarne in tutto 21 compagnie per un totale di 88 navi, tra cui  GNV con un finanziamento di 33 milioni di euro per interventi di retrofit su 11 navi; Marnavi con un finanziamento di 23 milioni complessivi.per la costruzione di una nuova unità e retrofit su 13 navi;  Toremar con 22,5 milioni per la costruzione di un nuovo traghetto.

Per Assarmatori “L’assegnazione delle risorse stanziate dal Fondo Complementare al Pnrr per l’ammodernamento delle flotte nell’ottica della decarbonizzazione del trasporto marittimo vede riconosciuto il lavoro svolto da diverse compagnie nostre associate e di questo non possiamo che essere soddisfatti” -“Come avevamo evidenziato sin dal momento dell’emanazione del decreto attuativo che ne aveva dettagliato le modalità di fruizione, tuttavia, nonostante l’impegno profuso dal ministero e in particolare dalla Direzione generale per la vigilanza sulle Autorità di sistema portuale, il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne, le stringenti normative dell’Unione Europea hanno reso la misura meno fattiva di quanto sperato, anche in considerazione del fatto che buona parte delle risorse non è stata assegnata”.

Entrambe le associazioni, Assarmatori e Confitarma, manifestano il rischio che i fondi residuati possano essere dispersi, e pertanto richiedono al governo che tali risorse rimangano di competenza del trasporto marittimo nell’ausppicio che il governo continui e migliori la strategia di accompagnamento del settore verso la transizione green dell’intera flotta mercantile.

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