ROMA – Accolta con soddisfazione dalle associazioni del settore marittimo l’esito del Parlamento Europeo che ha visto la bocciatura – con 340 voti contrari, 265 a favore e 34 astenuti – della proposta della Commissione Europea di riforma del sistema ETS (Emission Trade System) relativo al sistema di scambio delle quote di emissioni dei gas a effetto serra contenuto all’interno del Pacchetto climatico Fit for 55. La proposta torna pertanto alla Commissione Ambiente del Parlamento.
Assarmatori, Catani:
Matteo Catani, membro del Consiglio di Assarmatori e amministratore delegato della compagnia GNV è intervenuto sul tema durante il Forum genovese Shipowners&Shipbuilding: “Il voto contrario del Parlamento europeo alla relazione sulla riforma del sistema Ets” – ha specificato – “fornisce all’industria dei trasporti marittimi italiana e a quello europea nel suo complesso il tempo indispensabile per proseguire nel dialogo con i vari interlocutori sulle criticità del pacchetto Fit for 55 e palesa una presa di coscienza, almeno per quanto riguarda il trasporto marittimo, della complessità della normativa in questione, relativa all’abbattimento dei fumi da parte delle navi nonché della necessità di effettuare ulteriori approfondimenti”
Accelerare sul tema della riduzione delle emissioni – “Oggi non esiste chiarezza su quali tecnologie possano consentire in un lasso di tempo così breve di raggiungere i risultati aspettati”.
Da tempo Assarmatori sottolinea come l’introduzione dello shipping nel sistema di scambio di quote delle emissioni sia percorribile solo se verranno attuate alcune modifiche sostanziali rispetto a quanto oggi previsto: fra queste una tempistica di adempimento alle prescrizioni più realistica, l’esenzione per alcuni segmenti di trasporto (come quelli che garantiscono la continuità territoriale e il transhipment), un monitoraggio dell’impatto della misura e l’impiego delle risorse derivate dall’acquisto di quote di emissione per finanziare la ricerca e gli investimenti tecnologici necessari per raggiungere gli obiettivi.
ALIS
Il presidente di Alis, Guido Grimaldi, nell’auspicare che “i prossimi lavori autunnali della Commissione Ambiente confermino l’esclusione dal sistema ETS delle Autostrade del Mare e delle linee di cabotaggio insulare che collegano le isole in Italia e in tutta Europa, ha precisato: “La nostra posizione contraria è stata sempre chiara rispetto a questo nuovo sistema di tassazione, dal momento che rappresenterebbe nel trasporto marittimo un serio problema per le compagnie armatoriali, con il concreto rischio di chiusura di alcune linee di Autostrade del Mare e di aumento dei costi operativi per le aziende nonché dei prezzi di alcuni collegamenti con le isole a danno della continuità territoriale. Siamo pertanto soddisfatti – ha aggiunto Grimaldi – che il Parlamento Europeo abbia accolto le istanze di ALIS e abbia riconosciuto i potenziali danni ambientali ed economici che deriverebbero dall’applicazione dell’ETS nel settore marittimo, e soprattutto il violento rischio di un vero back shift modale e di un salto indietro di 30 anni facendo tornare milioni di camion all’anno sulle autostrade italiane ed europee, con il conseguente aumento delle emissioni di CO2 di almeno il 70% ed un incremento dei costi di esternalità derivanti ad esempio dall’aumento dell’incidentalità”.