Assarmatori /Bisagno (T. Mariotti): «Rinnovo flotta traghetti, smantellare la norma sugli aiuti di Stato»

Assemblea Assarmatori: Bisagno, presidente T. Mariotti: «Bisogna cercare di andare a smantellare in Europa questa legge che ci vieta di dare contributi» - «Ci sono navi che quando entrano nei porti si convertono a navi elettriche, ha un costo ma é possibile se c’è un contributo».
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ROMA – Marco Bisagno, presidente T. Mariotti, intervenuto alla Tavola Rotonda dall’Assemblea di Assarmatori sul rinnovo delle flotte dei traghetti e se sull’importanza di cercare di modificare le norme sugli aiuti di Stato.

«Se vogliamo ringiovanire la flotta dei traghetti» – ha detto Bisagno – «bisogna prima smantellare questa norma (ndr sugli aiuti di Stato) tale che permetta di dare aiuti a chi vuole una flotta più giovane e anche più ecosostenibile»- puntando al «combinato: cantieri e armatori».

Facendo eco al presidente Messina che nel discorso introduttivo  aveva parlato di un pregiudizio ideologico sugli aiuti di Stato, «Occorre ridisegnare, in coerenza con il mercato, un regime di Aiuti di Stato a favore dei cantieri europei”. E ancora – “ Quando il danno provocato dal divieto degli aiuti di stato sarà riparato noi armatori torneremo a costruire in Europa”.

Il presidente di T. Mariotti ha fatto riferimento ad un periodo in cui le navi «hanno dovuto trasformarsi e modificare il sistema di evacuazione delle acque nere in mare, vietando questo tipo di soluzione» – «Hanno messo delle norme, hanno dato dei contributi e hanno dato dei tempi» – «Oggi non esiste più una nave che scarica in mare, perché questo sistema ha funzionato».

«L’armatore oggi deve guardare bene ai conti, una nave di 40-50 anni, già ammortizzata, che il suo servizio lo fa, perché la si deve sostituire?»– La soluzione suggerita è quella di un sistema in cui l’armatore fa una programmazione di lunga durata necessaria per vedere dei risultati – perché oggi per esempio i cantieri hanno degli ampi order book , come  «nel caso di Fincantieri i primi slot sono nel 2038, e per T. Mariotti nel 2032» – programmazione che deve essere supportata da un chiaro discorso protezionistico: «comincerei con un contributo per i cantieri, ma non è detto che questo debba essere la soluzione».

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«Una ventina di anni fa stavano per chiudere tutti i cantieri» – dice il presidente di T. Mariotti – «poi c’è stata questa legge e questi contributi alle trasformazioni e alle nuove costruzioni, per cui la cantieristica italiana è risalita e oggi è leader nel mondo».
Bisogna avere la possibilità e la volontà di guardare al futuro! – -«Bisogna cercare di andare a smantellare in Europa questa legge che ci vieta di dare contributi. Possono essere anche contributi di sostituzione: l’armatore sostituisce una nave di 40 anni con una nave moderna che può bruciare combustibili meno inquinanti. Ci sono navi che quando entrano nei porti si convertono a navi elettriche, questo ha un costo ma é possibile se c’è un contributo».

 

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