Nel Porto Vecchio di Trieste un parco eco-produttivo, è la proposta-critica di “Adesso Trieste”

PortoVecchio Trieste
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La critica dell’Associazione di promozione sociale (Aps) “Adesso Trieste” all’Accordo di programma siglato tra Regione, Comune e Porto. L’Associazione propone la creazione su queste aree di un parco eco-produttivo con spazi in concessione.

TRIESTE – “Il Porto Vecchio viene concepito come il “quarto borgo”, con una zonizzazione urbanistica che prevede fino al 70% di residenza e altre funzioni legate al commercio e ai servizi, ad esclusione dei due magazzini per cui la Regione prevede il trasferimento dei propri uffici, scelta che porterebbe allo svuotamento di diversi altri immobili in centro” E’ la critica dell’Associazione di promozione sociale (Aps) all’Accordo di Programma per la trasformazione dell’area di Porto Vecchio.

LA PROPOSTA:
La proposta dell’Associazione, espressa dai portavoce Giulia Massolino e Riccardo Laterza e quella di trasformare il Porto Vecchio  in un  un parco eco-produttivo, anche grazie alla spinta di investimenti pubblici come quelli di Next Generation EU.

“Un’area” – spiega l’Associazione – “che può ospitare attività industriali e artigianali ad alto contenuto tecnologico, integrate non solo tra loro, ma anche con la città, dal punto di vista dell’uso delle risorse, della logistica, della formazione e della ricerca. Uno spazio aperto a nuove idee e imprese, capace di produrre ricchezza e di distribuirne i benefici a tutte le triestine e tutti i triestini”.

“Inoltre, piuttosto che prevedere la mera vendita degli immobili sarebbe di gran lunga preferibile ragionare in termini di concessione e comodati d’uso, in modo da governare le destinazioni d’uso dei beni e dell’area nel suo insieme. Ciò assicurerebbe un introito costante nel tempo anziché un incasso una tantum, oltre che il controllo pubblico sulle linee di sviluppo di Porto Vecchio. Altra opportunità sarà quella di ampliare le zone franche internazionali ed extradoganali riportandole nell’area e non solo lungo la linea di costa”.

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Secondo Adesso Trieste la riqualificazione urbanistica delle aree di ambito comunali “genererebbe ulteriori vuoti nel resto della città. Si tratterebbe di uno sviluppo senza nuove attività, incapace di generare posti di lavoro di qualità nel rispetto dell’ambiente: proprio ciò di cui Trieste avrebbe invece bisogno”.

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