Gli Accordi di programma per la cooperazione dei diversi Sistemi portuali.
LIVORNO – Ad un anno di distanza dall’entrata in vigore della normativa di riforma portuale, tutte le Autorità di Sistema stanno andando a regime, anche se con velocità diverse. La nascita del Sistema dei porti che risponde alla riforma, D.Lgsv.169, di fatto interviene a salvare gli scali dalla naturale concorrenza e migliorarne la competitività esterna.
La riforma dopo avere unificato i porti regionali, strappandoli alla logica della concorrenza fra parenti della stessa famiglia, adesso attua accordi sinergici tra macro aree transregionali, secondo una strategia che mira a rafforzare il sistema Paese per affrontare compatti la competitività dei porti del Nord Europa e non solo di questi.
Va in questa direzione l’Accordo di programma, presentato a Civitavecchia sabato scorso, che mette in sinergia i porti del Lazio e della Toscana, l’intesa raggiunta tra il presidente dei porti laziali Francesco Maria di Majo e il presidente del Sistema portuale di Liviorno e Piombino, Stefano Corsini.
“L’Accordo di programma che verrà siglato a breve” – ha sottolineato a Civitavecchia Di Majo – “si caratterizza come strategia per il miglioramento della competitività di entrambi i sistemi portuali e logistici, rispondendo in maniera coerente alla legge di riforma”.
“A livello macro-regionale la sinergia tra le Autorità di Sistema” – ha aggiunto Corsini durante l’incontro – “è l’unica via percorribile se vogliamo competere con i porti del nord Europa”. “Insieme si vince“.
La strada della cooperazione tra macro aree regionali era già stata aperta a Bari, il 15 settembre scorso, dove era avvenuta la firma del primo Accordo di collaborazione tra due Autorità di Sistema. Firmavano il Protocollo d’Intesa Pietro Spirito, presidente della Adsp del Mar Tirreno Centrale e Ugo Patroni Griffi, presidente della Adsp del Mar Adriatico Meridionale.
“La riforma ci porta a creare opportunità di piattaforme che abbiano meccanismi di cooperazione e specializzazione sui diversi traffici” – commentava l’accordo Spirito nel corso di un’intervista alla nostra testata – “tale da presentarci al sistema internazionale e alle compagnie armatoriali, finalmente, come Paese”. “E’ necessario avere una visione di insieme non consideriamo i porti “stand alone, ma consideriamoli con il sistema di connessioni stradario e ferroviarie che possono consentire di costituire i corridoi e immettersi in quelli esistenti”.
Non segue una logica diversa da questi Accordi, la dichiarazione fatta ieri dal presidente dell’Autorità di Sistema dell’Alto Adriatico, Pino Musolino, che dalle pagine di LinkedIn esclamava: “Anche il Sole24Ore di oggi riprende la notizia dell’iniziativa di far ripartire l’associazione Napa per sostenere la crescita dell’Alto Adriatico, quindi della porta a Sud Est dell’Europa! #assieme #futuro #si può.”
La testata economica, il Sole 24 Ore, ieri riportava infatti la notizia che i porti del Nord Adriatico, Trieste, Venezia e Ravenna, si sono detti pronti a sviluppare nuove strategie con quelli sloveni e croati, facendo ripartire l’Accordo Napa per creare un sistema portuale alternativo a quello dei porti del Nord Europa.
La testata economica, il Sole 24 Ore, ieri riportava infatti la notizia che i porti del Nord Adriatico, Trieste, Venezia e Ravenna, si sono detti pronti a sviluppare nuove strategie con quelli sloveni e croati, facendo ripartire l’Accordo Napa per creare un sistema portuale alternativo a quello dei porti del Nord Europa.
Lucia Nappi