La fronda dei container a Livorno, le associazioni attendono risposte da Guerrieri e Grimaldi

TDT Livorno
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LIVORNO – Si aggiunge un altro inevitabile e atteso passaggio alla questione dei traffici delle banchine livornesi, in particolare della Darsena Toscana, da alcune settimane al centro dell’attenzione dei media nazionali.

Infatti è giunta alla nostra redazione la lettera con cui i sei presidenti delle associazioni economiche locali e regionali, Asamar (Agenti marittimi) Spedimar (spedizionieri), CNA Fita Livorno, Confetra Toscana, Confindustria Toscana Centro e Costa, Lega Coop Toscana, in rappresentanza delle imprese e degli operatori, si interrogano sul futuro del porto di Livorno.

Lettera inevitabile perchè i rumor degli operatori ormai erano abbastanza forti da essere ampiamente diffusi ed ascoltati. Ma anche un passaggio atteso perchè sulle banchine girava voce che il presidente di Confindustria Toscana Centro e Costa, Piero Neri, nonchè tra i principali operatori dello scalo labronico soprattutto nel settore del rimorchio portuale, avrebbe guidato “la fronda”, ci sia passato il termine, dei contenitori contro l’automotive.

E infatti con tempismo svizzero, la lettera giunge il giorno prima della riunione dell’Organismo di partenariato, convovcata dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Luciano Guerrieri per stamani, sul tema dei contenitori in Darsena Toscana.

Tornando alle richieste avanzate dalle associazione, la prima è rivolta a Guerrieri, relativa all’incremento dei  contenitori e affichè ne siano confermati gli obiettivi annuali  “nel Piano Operativo triennale 2024-2027 in corso di redazione”.

La seconda richiesta è rivolta al concessionario, il gruppo Grimaldi, affinchè “nel rinnovo del Piano d’Impresa” – si legge nella lettera- condividendo l’obiettivo di incrementare il traffico di contenitori nel proprio terminal, dia conto sia degli impegni di investimento e di attività finalizzate a realizzarli, sia del carattere unicamente incrementale rispetto a quelli già attestati nel Porto di Livorno dei traffici “secondari” che saranno movimentati in Darsena Toscana”.

Di seguito ecco pubblicata, nella sua integrità, la lettera:

«Quale sarà il futuro del porto di Livorno? Dal 1980, quando Livorno – primo porto del Mediterraneo in quel segmento di traffico – movimentò 406.812 Teu, si è consolidato un sistema di servizi e di attività private e pubbliche imperniato sull’utilizzo crescente del contenitore per le esigenze industriali e dei consumi; tanto che il numero di quelli movimentati in un anno in un porto ne definisce lo stato di salute ed è un buon indicatore di quello della produzione di ricchezza e di occupazione nella sua area di riferimento.

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La Regione Toscana, considerando di interesse pubblico l’offerta di infrastrutture portuali e logistiche necessarie a consolidare e rilanciare il sistema economico della costa e della Regione, ha promosso nel 2015 con la realizzazione della Darsena Europa un nuovo terminal contenitori del costo iniziale di 640 milioni, ai quali, secondo una recente dichiarazione del Vice Ministro Rixi, debbono esserne aggiunti circa 700 per i collegamenti ferroviari alla rete Europea.

L’Autorità di sistema portuale ha condiviso al tavolo di Partenariato, avviato o programmato investimenti di più prossima realizzazione per alcune decine di milioni di euro che, completando funzionalmente quello storico del microtunnel, permetterebbero a navi portacontenitori di maggiori dimensioni l’accesso ai terminal già operativi in porto.

Come nel resto del mondo il consolidamento dei sistemi economici locali, viene perseguito attraverso interventi, anche radicali, dell’offerta portuale e logistica.

Gli operatori economici, della manifattura, dell’industria, della logistica, dei trasporti e di una lunga serie di diverse e minori attività hanno contato sulle prospettive promosse e finanziate dalle Istituzioni sia di medio che di lungo periodo.

L’ISTAT quantificava nel 2021 in 8.367 gli addetti ed in 853 le aziende livornesi riconducibili al codice ATECO trasporto, movimentazione e magazzinaggio (classificazione ISTAT che categorizza le diverse attività economiche). Dalla descrizione analitica delle 18 voci raggruppate in quel codice risulta che una gran parte è generata da lavori, mansioni, mestieri della filiera contenitori.

Perfino gli Organici delle Pubbliche amministrazioni coinvolte nei processi di importazione, esportazione, regolazione, infrastrutturazione sono stati dimensionati alle necessità ed alle prospettive di crescita delle attività portuali in quel segmento di traffico.

Pur essendo fuori discussione il diritto del concessionario di Darsena Toscana ad affiancare attività secondarie, previste dal Piano Regolatore, a quella principale della movimentazione dei contenitori, appare necessario mitigare il diffuso timore di una mortificazione di questo tipo di traffico privilegiandone altri.

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Timori che crescono quando, come è avvenuto nei giorni scorsi, si trasferiscono in Darsena Toscana traffici “secondari” già radicati come “core” in altri terminal.

A questo scopo, richiamando le numerose dichiarazioni rassicuranti che hanno resi pubblici i contenuti delle verifiche disposte dall’Autorità di sistema portuale previste nel caso di modifiche nel controllo delle società concessionarie, riteniamo che:

Il presidente debba proporre al Comitato di Gestione che nel Piano Operativo triennale 2024-2027 in corso di redazione, siano confermati gli obiettivi del Documento di Pianificazione strategica – DPSS – e del precedente POT 2021-2023, che si prefiggevano l’incremento, post pandemia, del numero di contenitori movimentati ogni anno.

La Società concessionaria nel rinnovo del Piano d’Impresa, condividendo l’obiettivo di incrementare il traffico di contenitori nel proprio terminal, dia conto sia degli impegni di investimento e di attività finalizzate a realizzarli, sia del carattere unicamente incrementale rispetto a quelli già attestati nel Porto di Livorno dei traffici “secondari” che saranno movimentati in Darsena Toscana.

Livorno, 21 giugno 2024

Presidente Asamar Francesca Scali
Presidente CNA Fita Livorno Massimo Angioli
Presidente Confetra Toscana Mario Bartoli
Presidente Confindustria Toscana Centro e Costa Piero Neri
Resp. Area Vasta Costiera Lega Coop Toscana Ivan Ferrucci
Presidente Spedimar Giovanni Tognotti

 

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