Intervista / Santi: Venezia, porto a rischio paralisi – Ve.Ro.Port.Mos cosa vecchia, doveva essere già acclarata

Alessandro Santi
LinkedIn
Facebook
X
Telegram
WhatsApp
Email

Parla Alessandro Santi, vice presidente di Federagenti e presidente di Assagenti Veneto – “I porti rischiano la paralisi in questi continui problemi per situazioni che si sovrappongono all’operatività. Venezia che ha già grosse difficoltà, l’escavo dei canali  le Grandi navi” – “c’è il rischio che in questo momento il porto si congeli”.

Lucia Nappi

VENEZIA – “Siamo stati tutti spiazzati, un problema sul bilancio non ce lo aspettavamo, anche noi come Organismo di Partenariato avevamo dato un parere favorevole sul Bilancio, il giorno prima del Comitato di Gestione, e ci sembrava a posto”. Queste le parole Alessandro Santi, vice presidente degli agenti marittimi nazionali  (Federagenti) e presidente Assagenti Veneto, con Corriere marittimo.

La vicenda è quella della bocciatura del bilancio 2019 dell’AdSP di Venezia, avvenuta ieri mattina, da parte di due rappresentanti del Comitato di Gestione, Avvenimento che, a due settimane di distanza dal caso D’Agostino, nel porto di Trieste, mette nuovamente nello sconcerto la portualità italiana. “A fronte di un bilancio che presenta un avanzo di oltre 26 milioni di euro, e un risultato di bilancio definitivo di 10,5 milioni di euro in attivo”. Questo veniva spiegato, ieri, in conferenza stampa subito dopo la riunione del Comitato di gestione dal presidente dell’Authority, Pino Musolino, che si dichiarava “sereno”, in merito alla vicenda, ma “preoccupato perchè la questione rischia di paralizzare il porto e danneggiare i lavoratori”, soprattutto nel momento in cui bloccando il rendiconto dell’Authority si fermano tutti i processi, anche quelli previsti dall’articolo 199 del DL Rilancio, che prescrive alle AdSP il supporto ai profili salariali dei lavoratori a integrazione delle paghe.

LEGGI TUTTO
Covid-19 / Musolino: «Costa Victoria, non sbarcherà a Venezia»- Santi, crociere: «Numeri non drammatici»

“Poi il Comitato il giorno dopo ha eccepito” – continua Alessandro Santi – “ma su cose vecchie  sulle quali avevamo già espresso parere, si parla di questa progetto Ve.Ro.Port.Mos con Mantovani, una situazione che a parere nostro doveva essere acclarata e che invece non lo era stata. Secondo quanto ho letto nelle dichiarazioni fornite”  – Santi si riferisce alla nota diffusa dai due rappresentanti del Comitato di Gestine, che hanno votato il no – “sembra che ci sia una posizione del presidente in difesa del progetto Ve.Ro.Port.Mos che, evidentemente, non è chiara. Ma, come Organismo di Partnariato, informazioni su questo non ne abbiamo, è una cosa che non passa per l’Organismo“.

Infatti secondo quanto scritto nella nota diffusa da Maria Rosa Anna Campitelli e Fabrizio Giri, che hanno votato contro l’approvazione del Bilancio, le motivazioni riguarderebbe il contributo pubblico erogato dall’Authority alla Venice.Ro.Port.MOS, società partecipata dal Gruppo Mantovani.

“La nostra preoccupazione – prosegue il presidente degli agenti marittimi del Veneto – come già detto da Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti, i porti rischiano la paralisi in questi continui problemi per situazioni che si sovrappongono all’operatività. Venezia che ha già grosse difficoltà, l’escavo dei canali, le Grandi navi, contavamo prima della fine del mandato del presidente di riuscire ad incastonare un po’ di cose, invece c’è il rischio che il porto si congeli, si paralizzi.

“La partita su Mantovani, secondo le dichiarazione dei due rappresentanti del Comitato, si tratta di una cosa fatta probabilmente nel 2017 secondo la quale il presidente non avrebbe chiarito nell’ambito del Comitato di gestione. L’anno scorso in realta il bilancio non è stato approvato da loro perchè non si sono presentati alla votazione, e che si porta avanti come strascico degli ultimi due anni. Purtroppo se ci sono dei vulnus non risolti poi rischiano di andare contro l’operatività del porto”.

LEGGI TUTTO
Assemblea Federagenti, Santi: «L’Italia si chieda se vuole continuare ad essere porto»

Prioritario in questo momento, ribadisce Alessandro Santi – “si deve deliberarre per la questione del’articolo 17, c’è la possibilità di dare un aiuto ai concessionari, a fronte di un Bilancio sano come risulta, perchè è effettivamente un bilancio sano. Se si ferma tutto per problemi legittimi è giusto approfondire i problemi legittimi, ma il porto deve andare avanti. Noi siamo preoccupati” –  il riferimento è al DL Rilancio con il quale le AdSP hanno facoltà di intervenire sul lavoro portuale con integrazione alle paghe.

“Nella riunione di partnariato il giorno prima” – conclude pertanto il vice presidente di Federagenti  – “abbiamo votato tutti, tranne il sindacalista della Uil ma per altri motivi, il giorno dopo ci accorgiamo che ci sono dei vulnus che vanno avanti da 2-3 anni, questo è un problenma, la comunità non è allineata.

 

PSA Italy

Confindustria Toscana Costa

Assoporti 50anni

 

Agenzia Aldo Spadoni

MSC

AdSP Livorno

Toremar