Intervista a Francesco Bandiera, presidente di Fedepiloti – Obiettivi 2019: La determinazione delle tariffe del pilotaggio in Italia, tema centrale l’adeguamento dei “grandi tonnellaggi”, l’Assemblea Nazionale il 9 aprile a Roma- I progetti: la nuova formazione per la professione.
di Lucia Nappi
ROMA – Francesco Bandiera, presidente di Fedepiloti (Federazione Italiana Piloti dei Porti) per Corriere marittimo, parla dei temi che stanno più a cuore alla categoria: il pilotaggio in ambito portuale riconosciuto come servizio di interesse generale a tutela della collettività, per la sicurezza delle acque, delle strutture e del traffico portuale e quindi fondamentale per la crescita dell’intero sistema portuale nazionale. L’evoluzione della professione che trova espressione nel nuovo percorso di formazione dei piloti, più complesso e completo. Il riconoscimento di alcuni principi giuridici fondamentali per il ruolo del pilotaggio. Bandiera percorre inoltre gli obiettivi da raggiungere nel 2019: la determinazione delle tariffe del pilotaggio, di cui il tema centrale è l’adeguamento dei “grandi tonnellaggi” in relazione all’evoluzione delle navi, oggi sempre più grandi. Ed infine l’Assemblea Nazionale di Fedepiloti il 9 aprile a Roma.
Come si è concluso il 2018 per la vostra Federazione?
“Il 2018 è stato certamente caratterizzato da un’attività intensa in un contesto del tutto nuovo ed a tratti confuso. Le elezioni hanno consegnato al Paese un nuovo corso politico e per quanto riguarda il mondo del mare sarà un impegno stimolante arrivare come sempre agli obiettivi prefissati. In questa cornice anche la Federazione Italiana Piloti dei Porti ha subito profondi cambiamenti a livello direttivo, con una dirigenza che ha raccolto un’eredità di tanti progetti messi in cantiere che, nell’idea di continuità, sono stati portati avanti e molti dei quali a compimento.”
Quali sono i progetti?
“Uno per tutti è certamente il nuovo percorso formativo e di aggiornamento dei piloti di oggi e di domani che, ricordiamo discende direttamente da una direttiva dell’IMO di molti anni fa che ha trovato la sua sintesi in un decreto interdirigenziale a cui si è lavorato senza sosta per diversi mesi con la consapevolezza che avrebbe certamente comportato un impegno diretto di ogni singolo pilota, ma credendo di fare cosa buona per il pilota del futuro o, come diceva lo slogan della nostra ultima assemblea, del Terzo millennio.”
Il ruolo ha avuto anche riconoscimenti giuridici con la sentenza Boskalis?
“Dal punto di vista giuridico registriamo con piacere il riconoscimento di alcuni dei principi fondanti del pilotaggio nel nostro Paese da parte del Consiglio di Stato in merito alla “sentenza Boskalis” dove ancora una volta si conferma la volontà del legislatore che descrive il pilotaggio come servizio unico ed imprescindibile per la sicurezza delle acque, delle strutture e del traffico portuale“.
(Nel dicembre scorso il Consiglio di Stato respingeva infatti il ricorso proposto dalla Boskalis Italia, filiale del gruppo marittimo olandese Royal Boskalis Westminster, nel quale chiedeva di venire meno all’obbligo del servizio di pilotaggio nel porto di Taranto per una draga in funzione in questo porto).
Obiettivi per il 2019?
“Per la prima volta accade che il procedimento pubblico dell’istruttoria che disciplina l’andamento tariffario del pilotaggio in Italia non si è conclusa nei tempi previsti dalla legge. La necessità di introdurre all’interno della formula una corretta rappresentazione degli effetti dei cosiddetti “grandi tonnellaggi”, che pur essendo sottotraccia da moltissimi anni è stato sollevato per la prima volta ufficialmente dalla Federazione nel corso dell’anno appena concluso, ha innescato una reazione degli altri soggetti partecipi all’istruttoria che ha investito altri profili relativi a criteri e meccanismi tariffari.”
L’Assemblea Nazionale della Federazione cosa tratterà?
Il 9 aprile prossimo si terrà la nostra 72° Assemblea Nazionale. Di temi da trattare ce ne sarebbero davvero tanti, ma credo che prima di ogni altra cosa, da quanto ho potuto saggiare direttamente durante questo mio primo periodo di presidenza della Federazione, sia fondamentale ristabilire i rispettivi ruoli e interessi quale precondizione per il confronto e il dialogo con tutti gli stakeholders. Noi chiaramente possiamo e dobbiamo solo parlare della Federazione dei Piloti, o meglio, attraverso di lei dobbiamo parlare del pilotaggio Italiano e restituirgli quel ruolo ed interesse unico che è la sicurezza in ambito portuale coordinata sempre e solo dalla Guardia Costiera. Troviamo assurdo che dopo tanti anni siamo ancora qui a ripeterci su chi fa cosa e come lo deve fare.
Personalmente ritengo, ed avrò modo di confrontarmi con il Consiglio Direttivo nel merito, che per guardare avanti dobbiamo superare questa “necessità” tutta italiana di mettere sempre in discussione le stesse cose. Il pilotaggio è portatore di interesse generale a tutela della collettività e si regge su di un impianto economico sostenuto da chi usufruisce del servizio stesso. Guardando avanti, come diceva sempre il mio predecessore, tutto è perfettibile.
“Per ciò lavoriamo tutti per migliorare il sistema di pilotaggio per il bene di tutti, in primis per l’armamento per il quale siamo un investimento, non un costo, non un competitor. Ognuno di noi Piloti è nato e cresciuto sulle navi come ufficiale con spirito di sacrificio, infondendo e ricevendo fiducia dal proprio armatore. Oggi lo spirito è sempre lo stesso con l’unico e solo obiettivo di ricevere e fare partire la navi dai porti nazionali con la garanzia di operare per il massimo livello di sicurezza possibile.”
(Foto di apertura: Messaggero marittimo by Vezio Benetti)