“Il Porto delle Donne” – Livorno dà voce al lavoro delle donne in porto, il 17 e 18 maggio

Presentato a Livorno il progetto "Il porto delle Donne" ricco calendario di iniziative in programma il 17 e 18 maggio,  promosso dal Comune di Livorno con l’obiettivo di valorizzare il lavoro delle donne nel settore portuale e marittimo.
Donne e Porto
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LIVORNO – “Il Porto delle Donne” – “Le donne nel settore portuale e marittimo perché no?” è il titolo di un vasto calendario di eventi ed iniziative che si terranno a Livorno il 17 e 18 maggio che avrà come fulcro un convegno internazionale in programma al Polo Universitario Sistemi Logistici di Villa Letizia ed al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo Villa Henderson.

Progetto promosso e realizzato dal Comune di Livorno in collaborazione con l’Associazione scientifica internazionale RETE, l’Università di Pisa e il CNR -Iriss di Napoli, con il patrocinio della Regione Toscana e dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, in collaborazione con Compagnia Portuale di Livorno, Uniport Livorno, Terminal Darsena Toscana, ALP Livorno, e lo sponsor di Lorenzini Terminal & C.

“Un progetto unico in Italia, la cui realizzazione è stata molto articolata, con l’obiettivo di valorizzare il lavoro delle donne nel settore portuale e marittimo, a tutti i livelli dalle professioni amministrative negli uffici, a quelle operative sulle banchine portuali”. Ha spiegato in conferenza stampa il sindaco di Livorno Luca Salvetti, affiancato dall’assessora al porto, Barbara Bonciani, ideatrice del progetto.

A rappresentare i partner del progetto, presenti in conferenza stampa, per l’Università di Pisa Nicola Castellano, presidente del Consiglio aggregato dei Corsi di Laurea del Polo Universitario dei Sistemi Logistici di Livorno. In collegamento Massimo Clemente direttore scientifico RETE e direttore CNR-Iriss di Napoli.

Grifoni Bartolini

Per la società terminalistica Lorenzini & C. l’amministratore delegato, Michela Grifoni, insieme alla figlia, Beatrice Bartolini, seconda e terza generazione della famiglia di terminalisti livornesi Grifoni che, insieme a quella dei Lorenzini, gestiscono il Terminal.

Monica Bellandi, già unica dirigente donna di Terminal Darsena Toscana.

Per la rappresentanza politica, la consigliera comunale Francesca Cecchi, Annamaria Biricotti, già presidente della commissione Trasporti alla Camera. Ad animare il dibattito le numerose lavoratrici del porto di Livorno, soprattutto le operative di banchina, protagoniste del primo video di comunicazione realizzato nell’ambito del progetto, video visibile sul sito del Comune e realizzata da Livù-Itinera.

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Il progetto
Nel calendario delle iniziative: “La voce delle donne”: mostra fotografica dedicata alle lavoratrici portuali di Livorn, dal 16 al 31 maggio, in Fortezza Vecchia, Sala del Piaggione; Il murales dedicato al lavoro femminile in ambito portuale a cura di Uova alla Pop e MuraLi; Le clip realizzate da Paolo Ruffini, il popolare attore e comico livornese, lavorerà con l’ironia per distruggere gli stereotipi legati al lavoratore portuale maschio e tutto muscoli; Il percorso congressuale internazionale e locale, il 16 e 17 maggio.

“Abbiamo voluto rappresentare il lavoro femminile in porto, per mostrare ad un pubblico più ampio cosa fanno le donne nei porti” – ha spiegato l’assessore Bonciani – “Queste sono realtà conosciute solo parzialmente perché chiuse, il lavoro portuale è una materia molto complessa per i non addetti ai lavori, ed ancora di più il lavoro delle donne in porto non è conosciuto. Abbiamo donne che lavorano anche nel settore operativo del porto, sulle banchine, sono donne giovani con molto entusiasmo, che vogliono fare”
Il tema della tecnologia e della digitalizzazione ha profondamente cambiato rispetto al passato il lavoro nei porti, sia a livello operativo che organizzativo ha spiegato Boncianii – “questo ha reso possibile anche alle donne di entrare e svolgere un lavoro, considerato per molti anni prevalentemente, se non esclusivamente maschile”.
“Il progetto mette in moto un processo che parte da Livorno, ne siamo orgogliosi, affinché si cerchino gli strumenti per favorire la partecipazione femminile al lavoro portuale e marittimo. La presenza sul territorio degli Istituti che formano le competenze in ambito marittimo-portuale e logistico (l’Istituto Nautico, il Vespucci e il Polo Universitario logistico) fa sì che la nostra città non possa rimanere con una visione statica di quella che è la partecipazione della donne al lavoro portuale e marittimo”.
“In ambito portuale le donne sono soltanto l’8% delle impiegate nelle imprese portuali” – ha concluso Bonciani – “E’ giunto il momento di fare qualcosa. Spero che la voce di queste lavoratrici non si fermi a Livorno e arrivi oltre, e faremo di tutto perché questo accada. Per questo la volontà del progetto è stata quella di dare voce alle lavoratrici e attraverso loro raccontare il lavoro in porto”.

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Massimo Clemente ha esordito: “Nelle occasioni in cui parliamo di collaborazione tra porto e città, cito sempre l’esempio virtuoso di Livorno, perché ha un’assessora al porto e il sindaco ha deciso di conferire una delega specifica” Clemente ha sottolineato – ”il porto è un luogo fortemente identitario, caratterizzante per le nostre città di mare e in questa identità deve esserci una presenza femminile forte perché è determinante per completare l’identità del porto, della città e della comunità che si riconosce sia nel porto sia nella città nel suo senso più ampio e quindi c’è ancora strada da fare”.

Nicola Castellano ha evidenziato che “la composizione studentesca nei corsi di laurea del Polo di Logistica di Livorno è grosso modo paritaria, i dati relativi alla performance degli studenti all’ingresso nel mondo del lavoro dei laureati e delle laureate mostra un relativo equilibrio, ma ci sono delle piccolissime differenze nel trattamento retributivo per quelli che sono i primi incarichi, quindi nel mondo della logistica c’è uno spazio per colmare delle differenze di genere. Nel programma di iniziative davvero molto ricco, interessante e variegato, il Polo intende fornire un piccolo contributo presentando un quadro di quelle che sono le differenze di genere nel lavoro marittimo e il ruolo delle moderne tecnologie come driver che possa favorire una parità di genere nell’ambito delle attività portuali”.

 

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