GENOVA – Proseguono le attività dirette all’avvio e realizzazione della nuova Diga foranea del porto di Genova. Stamani è stato siglato un protocollo d’intesa tra il Commissario Straordinario per l’opera, Paolo Emilio Signorini, e i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali nazionali e regionali liguri (Feneal UIL, Filca CISL, Fillea CGIL).
L’obiettivo dell’accordo è la valorizzazione della collaborazione tra i soggetti sociali ed istituzionali affinché l’opera venga eseguita nella massima trasparenza, contrastando ogni forma di illegalità ed infiltrazione criminale.
“In particolare” – ha specificato l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale in una nota – “il Protocollo prevede un puntuale controllo sul rispetto di tutti gli adempimenti e delle misure di sicurezza anche mediante una verifica documentale in materia di salute e sicurezza dei lavoratori impiegati, delle procedure di lavoro, dei mezzi e delle attrezzature che si intendono impiegare, quale condizione necessaria all’ingresso in cantiere. È inoltre prevista una specifica formazione professionale e prevenzione infortunistica, nonché un sistema di controlli sui lavoratori impiegati nella realizzazione dell’Opera e sulla qualità del lavoro.
I contenuti primari del Protocollo riguardano i temi dell’occupazione di qualità e della legalità che trovano peraltro conferma attraverso la sottoscrizione, in data 8 aprile 2022, del Protocollo di legalità per la realizzazione della nuova Diga foranea di Genova tra il Commissario Straordinario e la Prefettura di Genova.
Tale Protocollo discende dai protocolli di Intesa e dai verbali di accordo nazionali tra il MIT (oggi MIMS) e le OO.SS. e trovano applicazione nell’ambito delle opere pubbliche e delle infrastrutture in relazione alle quali è stata disposta la nomina del Commissario Straordinario.
LA NUOVA DIGA, IL PROGETTO
L’opera permetterà l’avanzamento a mare di circa 500 metri dell’attuale diga Duca di Galliera che, dopo oltre un secolo, verrà demolita (parzialmente) e il materiale di recupero sarà utilizzato per costruire la nuova diga foranea.
L’infrastruttura permetterà lo spostamento e l’eliminazione del collo di bottiglia di 200 metri – che è l’attuale imboccatura del porto di Genova all’interno del bacino di Sampierdarena – su fondali di 40 metri, per una larghezza utile di 400 metri. Il bacino di evoluzione passerà dagli attuali 550 metri, ai futuri 800 metri, consentendo a navi di ultima generazione, caratterizzate da 400 metri di lunghezza e fino a 22 mila teu di capacità (rispetto alle attuali navi da 15 mila teu) di poter compiere l’ingresso in sicurezza. Le simulazioni di manovra sono state effettuate in Inghilterra.
La nuova diga per una lunghezza complessiva di poco meno 5 chilometri, avrà caratteristiche tecniche estremamente avanzate, costituita da un cassone in cemento armato di 28 metri di larghezza e 26 metri di altezza che affonda e sovrasta uno scalo di invasamento appoggiato sui fondali. L’opera si completerà nella sommità con un muro di coronamento, sul lato mare sarà realizzata una mantellata a protezione dal moto ondoso.
Nella progettazione tecnico economica dell’opera, un aspetto importante è stata la caratterizzazione del fondale su cui andrà a poggiare l’opera, attraverso analisi fino ad 80 metri di profondità.
L’infrastruttura renderà di fatto Genova il porto hub container del Mediterraneo Occidentale, passando da una attuale movimentazione di 2,7 milioni di teu ai potenziali 5 milioni di teu.
IL CRONOPROGRAMMA
Ripercorrendo le ultime tappe fondamentali:
Il 27 maggio scorso, il Comitato Speciale del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) ha approvato il progetto della nuova diga del porto di Genova, avviando formalmente la procedura di aggiudicazione del progetto per la realizzazione della prima fase dell’opera. Tempistica che vede una tabella di marcia procedere con un po’ di ritardo, circa 3-4 mesi, rispetto al timing definito dall’AdSP a fine 2021.
Il 1 giugno scorso, il commissario straordinario Paolo Emilio Signorini, ha approvato in via definitiva il progetto di fattibilità tecnica economica dell’opera ed ha trasmesso le lettere di invito ai concorrenti che avranno a disposizione 30 giorni per la presentazione delle proposte. Seguirà la fase di negoziazione con l’aggiudicazione, entro il mese di luglio, e l’avvio dei lavori con l’apertura dei cantieri ad inizio 2023.
La data conclusiva della prima fase dovrà essere obbligatoriamente entro il 31 dicembre nel 2026, come previsto dal Recovery Plan, ed il suo completamento finale entro il 2028.
IL FINANZIAMENTO
La nuova diga è una delle opere marittime più costose di sempre per l’Italia – è la prima tra 10 opere di particolare complessità e di rilevante impatto per il Paese approvata dal Comitato Speciale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Per il valore complessivo di 1 miliardo e 300 milioni di euro, l’opera vede un finanziamento di 950 milioni necessari per la prima fase, già assicurato dal governo che ha già stanziato 600 milioni – di cui 500 milioni del Fondo complementare al PNRR e 100 milioni del Fondo infrastrutture portuali – a cui si aggiungono 57 milioni della Regione Liguria. Inoltre l’attivazione da parte della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) di un prestito quadro di 300 milioni di euro all’Autorità di Sistema Portuale. Di questi, 264 milioni andranno a finanziare la nuova Diga ed i rimanenti lo sviluppo del cold ironing.