Con l’impegno economico di oltre 1 miliardo di euro e un arco temporale di 8 anni, l’opera genererà 30mila posti tra indiretti e indotti grazie all’aumento dei volumi di container movimentati.
GENOVA – La Nuova Diga foranea del porto di Genova raccoglie consensi dal mondo della imprese della logistica- l’associazione Federlogistica – definisce il progetto “una formidabile occasione di sviluppo, volano per la ripartenza” e guarda con favore al dibattito pubblico promosso dall’Authority per il coinvolgimento delle associazioni, degli operatori portuali, i cittadini e tutti gli stakeholder che contribuiscono alla competitività del sistema.
L’opera potenzierà la capacità ricettiva e di transito nel porto di Genova, gate di accesso per l’Europa dal Mediterraneo e, contribuirà dare maggiore competitività al sistema marittimo-portuale italiano nei confronti dei competitor esteri. Questo è quanto espresso dal presidente di Federlogistica Liguria Davide Falteri, “L’adeguamento e l’ampliamento delle infrastrutture marittime, portuali e terrestri (come la Diga foranea, il Terzo valico e la Gronda) – ha detto Falteri – “sono un primo, rilevante passo per il rilancio non solo del porto di Genova, ma dell’intero sistema economico italiano legato al trasporto merci e passeggeri. Un atto imprescindibile per renderci competitivi con i porti del Nord Europa, ma che da solo non basta per fare della logistica un volano di crescita in un sistema globale, interconnesso e circolare”.
In primo piano pertanto la funzione della logistica nel sistema economico italiano, quale volano di sviluppo nel mercato mediterraneo ed europeo. “Ci impegneremo, insieme alle altre associazioni di categoria e rappresentanze, a lavorare in sinergia per attrarre lavoro e creare occupazione, suggellando per Genova e per gli altri porti italiani l’importanza di rappresentare uno scalo significativo per la logistica europea”, ha concluso il presidente di Federlogistica Liguria.
Tra le diverse ipotesi progettuali individuate dal piano di fattibilità tecnico-economico, quelle che prevedono l’accesso a Levante paiono le più favorevoli, al netto delle ricadute economiche, sociali, costruttive e ambientali che sono al vaglio della task force tecnica coinvolta nel progetto. Con l’impegno economico di oltre 1 miliardo di euro e un arco temporale di 8 anni, l’opera genererà 30mila posti tra indiretti e indotti grazie all’aumento dei volumi di container movimentati.
Ha concluso il presidente di Federlogistica Liguria – “Sarà ora necessario giungere alla formulazione di un nuovo piano regolatore di sistema in cui, grazie alla collaborazione attiva di tutti i soggetti coinvolti, saranno superate anche le difficoltà tecniche che si profilano all’orizzonte, come la questione del rapporto porto-aeroporto, consapevoli che il porto di Genova rappresenta un volano prioritario di sviluppo, in cui la logistica riveste un posto di primo piano”,