E’ morto Pierluigi Maneschi, lo sostituirà Antonio

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La morte di Pierluigi Maneschi, imprenditore del settore marittimo dall’intuizione fulminante che difficilmente sbagliava, considerato il primo in Italia che ha capito il Far East.

di Roberto Nappi

Livorno – La scorsa notte, a Trieste, nella sua residenza di palazzo Ralli, è morto l’imprenditore marittimo Pierluigi Maneschi. Aveva 78 anni. Era una figura storica nel suo settore e guidava tre società marittime: la TO Delta, Italia Marittima e Greensisam. La TO Delta controlla insieme a MSC la Trieste Marina, terminal che gestisce il Molo VII in porto. La morte risale alla notte scorsa. Negli ambienti portuali nazionale Maneschi è considerato il primo in Italia che ha capito il Far East.

Da quarant’anni agente per l’Italia della compagnia taiwanese Evergreen Maneschi, toscano di Villafranca Lunigiana, aveva iniziato la sua carriera da impiegato nella storica agenzia di navigazione Coe & Clerici riuscendo ad edificare mattone dopo mattone un vero e proprio impero italiano sui moli che oggi oltre che nello shipping è impegnato nella logistica, nei terminal portuali e nella logistica. Ma prima di tutto era un imprenditore dall’intuizione fulminante che difficilmente sbagliava.

Come quando a Genova gestore del porto di Voltri, in società con la Fiat, non si fece scappare l’occasione di acquisire le navi e le rotte per Asia e Australia del vecchio Lloyd Triestino che il governo, allora guidato da Romano Prodi, aveva deciso di privatizzare. Fu un colpo da maestro che consentì a Maneschi, garante per l’Europa di Evergreen, di offrire ai cinesi di Tayvan di acquisire il Lloyd e di trasformarlo in Italia Marittima.

Famosa un’intervista dello scorso agosto in cui Maneschi parlando con Massimo Greco del quotidiano triestino “Il Piccolo” esordì ricordando la dura crisi dello shipping internazionale per cui “nessun gruppo internazionale guadagna” – e proseguiva- “La concorrenza è spietata e il dumping tariffario fa male ai noli. A questo si aggiunge una certa insipienza nostrana. C’è troppa burocrazia, non è conveniente tenere le navi sotto la bandiera italiana. Realtà come Malta, più agili, sono le nostre più temibili competitrici.
Questo era il severo e attento osservatore Maneschi ufficialmente. Fuori dal lavoro il Pierluigi (Piero per gli amici ) era uno sportivo simpatico. Appassionato di tennis quando era a Livorno lo si poteva trovare sui campi di Banditella che però ad un certo punto ha abbandonato per dedicarsi al golf, spesso sui campi di Tirrenia. Ma quando partiva per l’estero non mancava di portarsi la “sacca” per una partita di golf a Singapore o a Taiwan. Lascia due figli, uno dei quali (Antonio) adesso avrà la responsabilità di sostituirlo.

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