Genova – Il presidente del Consiglio Mario Draghi, ha visitato stamani il porto di Genova a bordo di una motovedetta della Capitaneria di porto, poi la mattinata è proseguita con gli incontri istituzionali a Palazzo San Giorgio dove è intervenuto sul tema del PNRR e dello sviluppo logistico portuale del Paese.
“Il porto di Genova è il primo in Italia per traffico di container da e verso terra con un terzo del traffico nazionale” – ha detto Draghi intervenendo a Palazzo San Giorgio – “La velocità e l’efficienza dello scalo portuale sono fondamentali per le nostre esportazioni e per l’intero settore produttivo. Oggi, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, insieme al Programma Straordinario, ci consentono di rendere il porto di Genova ancora più competitivo e sicuro. È un investimento sulla città e sull’industria regionale ma anche nazionale. L’Italia è 19esima nel mondo per tempi e costi associati alla logistica anche a causa degli oneri burocratici e i ritardi nello sviluppo digitale. Dobbiamo abbattere questi ostacoli e cogliere a pieno i vantaggi offerti dagli scambi commerciali”
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Dopo l’incontro con le Istituzioni il premier ha continuato la visita alla Radura della Memoria, l’incontro con i familiari delle vittime del Ponte Morandi e un momento di preghiera officiato dall’arcivescovo di Genova, monsignor Marco Tasca.
“Per il porto di Genova, impieghiamo 500 milioni per la nuova Diga foranea” – ha continuato il presidente del Consiglio- “con l’obiettivo di consentire l’accesso a navi di nuova generazione, rafforzare la sicurezza, facilitare le manovre. Semplifichiamo le procedure per la pianificazione strategica e riformiamo le regole per le concessioni”
Sull’Alta Velocità e il potenziamento del nodo ferroviario di Genova il premier ha sottolineato “I lavori sono in corso anche per quanto riguarda il Terzo Valico, un investimento da 7,4 miliardi di euro per velocizzare i collegamenti con il Nord Italia e il resto d’Europa. Sempre con il PNRR, procediamo con l’elettrificazione delle banchine, per ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico di tutta l’area. Tutte queste misure creeranno nuove opportunità di lavoro per tante persone nell’intera Regione”.
Sulla tragedia del Ponte Morandi il premier ha ricordato: “La storia recente di Genova e il coraggio dei genovesi ci mostrano soprattutto come ripartire dopo una tragedia. Penso a quanto successo dopo il crollo del Ponte Morandi. Voglio esprimere di nuovo la vicinanza del governo e mia personale ai familiari delle 43 vittime, ai feriti, ai loro cari. Oggi, come quattro anni fa, il loro dolore è il nostro dolore. E voglio ringraziare la struttura commissariale, le autorità locali, il senatore Renzo Piano e tutti coloro che sono stati coinvolti nell’opera di ricostruzione. Un esempio di collaborazione, rapidità, concretezza che è diventato un modello”.
Infine non poteva mancare l’accenno alla ricostruzione del ponte dopo la tragedia: “La ricostruzione del Ponte Morandi è un modello per tutta l’Italia, oggi Genova è un sogno che sta diventando realtà”.