Demolizione della nave Urania, per tre anni “prigioniera” del bacino di carenaggio di Livorno

Nave Urania Bacino carenaggio Mediterraneo, porto Livorno

LIVORNO – Ieri mattina sono iniziati i lavori di demolizione della nave Urania nel bacino galleggiante “Mediterraneo” del porto di Livorno. Il 25 agosto prossimo, sarebbero stati tre anni di inagibilità per il bacino a causa dell’incidente occorso alla nave oceanografica Urania e, costato anche la vita ad un elettricista, Gabriele Perrone. Al tempo dell’incidente mancavano pochi mesi all’apertura ufficiale delle buste con le manifestazioni di interesse per la gara di gestione del comparto bacini. Buste tuttora chiuse nella cassaforte dell’Authority di Livorno.

Dal 25 agosto 2015 la nave Urania è quindi rimasta inclinata sulla platea del bacino mentre sono terminati i vari accertamenti dell’ASL e quelli giudiziari. La situazione, sul piano della giustizia civile, ha visto la società armatrice in contenzioso con l’assicurazione e vi sarebbe stata anche da parte della prima una richiesta di “abbandono nave” poi contestata dall’assicurazione stessa. Il contenzioso ha riguardato molti aspetti, tra cui le responsabilità e, secondo alcuni, anche alcune autorizzazioni.

La notizia dell’avvio dei lavori di demolizione della nave Urania viene data dall‘Autorità di Sistema portuale che specifica: “la rottamazione della struttura in acciaio che avrà inizio ad agosto con la cesoiatura della dello scafo e della parte sovrastrutturale, poi asportato il relitto dalla sede del Bacino si potranno ultimare i lavori di riparazione del bacino.
Ciò darà modo all’Autorità di Sistema Portuale di proseguire con la predisposizione delle lettere di invito relative alla gara per l’assegnazione dei bacini di carenaggio, che saranno presto trasmesse ai concorrenti prequalificati.”

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