I cinesi interessati ai porti italiani, Francia e Germania cercano di limitarci?

Gian Enzo Duci presidente Federagenti
ROMA – Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti a margine dell’Assemblea nazionale, è intervenuto per una intervista con la nostra testata, offrendo una sintesi sulle discussioni affrontate durante le tavole rotonde tematiche relative ai porti di Gioia Tauro, Taranto e Venezia e dalla tavola rotonda a tema nazionale.  
 
“E’ emerso in maniera chiara come Gioia Tauro debba essere spinta come un porto di trashipment nazionale però con gli strumenti adeguati per competere con i soggetti che svolgono questa attività quanto meno a livello del Mediterraneo
 
E’ emerso come Taranto abbia l’opportunità di diversificazione industriale che dovrebbero riportarlo ad una crescita dei traffici già nel 2018 e che, con l’istituzione delle Zone economiche speciali, potrà  avere delle opportunità di andare verso una diversificazione industriale rispetto alla monocultura storica, comunque  da preservare, che è quella dell’acciaio.
 
Su Venezia si è evidenziato come sia il porto di approvvigionamento principale di una delle economie industriali più importanti d’Europa, il Veneto con 20 milioni di tonnellate, è quindi riduttivo quindi limitare la discussione del porto di Venezia solo al traffico delle crociere che è fondamentale e rilevante ai fini di più paesi perché se non ci sono le crociere a Venezia è tutto l’Adriatico a soffrirne ma si è evidenziato come il porto di Venezia debba continuare a essere sviluppato come porto nazionale rispetto a tutte le tipologie di traffico.

Durante la tavola rotonda nazionale sono state evidenziate tematiche che riguardano l’intera portualità italiana. Il problema della burocrazia che ancora incombe sull’attività dei singoli  e dell’Autorità di sistema portuale. E’ stato evidenziato come la presenza di uomini che abbiano voglia di assumersi le responsabilità, forse, possa accelerare alcune delle criticità presenti in molte delle realtà italiane.
Interessante il confronto programmatico su l’approccio politico dell’investimento cinese in Italia.
Ivano Russo ci ha presentato l’avvio di un Gabinetto comune tra: Italia, Francia e Germania, per capire cosa si vuole fare con degli investimenti extracomunitari nei nostri paesi.
Zeno D’Agostino ha sollevato l’allarme che la Francia e la Germania questi investimenti gli hanno già ricevuti e adesso che questi tipi di interessi possono arrivare in Italia, cominciano a preoccuparsi del fatto che i cinesi possano deviare i traffici nei nostri porti, quindi cercano di limitarci.
E’ questo un discorso politico e strategico molto importante, probabilmente aprirà una discussione nel settore, nel prossimo periodo e speriamo possa arrivare a una conclusione, tenendo conto del fatto che noi abbiamo la necessità di far passare attraverso i nostri porti sempre più merce.
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