Caso D’Agostino / Lo Stato paralizzato da se stesso e la portualità ne paga i conti

Zeno D'Agostino

TRIESTE – Zeno D’Agostino presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale, in carica  dal 2016 al 4 giugno scorso, dichiarato decaduto per inconferibilità dell’incarico dall’ANAC, oggi come privato cittadino presenterà ricorso al Tar del Lazio chiedendo la sospensiva della delibera.

Il Governo è alla ricerca di una soluzione per ricomporre lo strappo – «per cercare soluzioni possibili perché D’Agostino resti a Trieste»- ha dichiarato il ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli –  «Il Governo sta tenendo conto delle esigenze della città di riavere Zeno D’Agostino a capo dell’Autorità portuale di Trieste» specificando che a sostenere il manager sia trasversalmente  «tutta la città: se lo è meritato sul campo lavorando in modo eccellente».
«Stiamo studiando tutti gli elementi necessari per cercare una soluzione definitiva» – ha proseguito il ministro facendo riferimento al fatto che D’Agostino è in scadenza di mandato a novembre  – «Stiamo valutando anche questa ipotesi però ovviamente c’è un piano giuridico e qui ci sono i tecnici al lavoro, e confidiamo  si possa trovare una soluzionein in tempi rapidi» – «È stata una fortuna avere al nostro fianco D’Agostino in questo percorso ed è per questo che non possiamo permetterci di perderlo ed è per questo che facciamo tutto il possibile perché resti a Trieste come presidente»

Luca Becce, presidente Assiterminal:
Tutto il Cluster marittimo è solidale con il manager del porto di Trieste e con il fiato sospeso affinchè venga trovata una soluzione nel più breve tempo possibile.  Tra i molti interventi di questi giorni, quello di Luca Becce, presidente Assiterminal, invoca alla riforma dello Stato «il tema del funzionamento dello Stato» spiega Becce diventato del tutto centrale e premessa di qualsiasi ragionamento di strategia politica. In uno Stato paralizzato da se stesso non si può esercitare e rendere concreta la differenza tra le diverse impostazioni ideali, tra destra e sinistra, tra conservazione e progresso. La riforma dello Stato dovrebbe diventare il tema vero di una alleanza di tutte le forze democratiche per ricreare le condizioni perché riprenda la dialettica e il confronto politico e ideale».

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Il presidente Assiterminal chiede le dimissioni di tutti i presidente di AdSP
Becce chiede chiarezza al Governo e al MIT, riguardo al ruolo dei prersidenti di Authority denuncia: «Da un momento all’altro ti ritrovi sospeso, decaduto, inquisito. E tutti i casi, tanti, che da due anni si succedono non hanno NIENTE a che fare con fatti corruttivi. Tutti i casi, tanti, sono ascrivibili a interpretazioni di norme amministrative, spesso non chiare e interpretabili, o a conflitti tra le istituzioni portuali e marittime». La riforma della Legge 84 operata dall’ex ministro Delrio viene disapplicata sostiene Becce, il Tavolo nazionale è convocato rarissimamente, gli accorpamenti non hanno prodotto armonizzazione. Il presidente di Assiterminal, in conclusione, chiede  «a tutti i presidenti di ADSP di rimettere il proprio mandato nelle mani del ministro delle Infrastrutture come atto di solidarietà verso i colleghi colpiti e lasciati soli.»

Interviene ANAC
Sulla questione l’ANAC in una nota fa delle precisazioni, sembra nel tentativo di  rinviare la patata bollente al Governo
: «In riferimento alla delibera relativa all’Autorità portuale di Trieste» – si legge nella nota dell’Anac –  «l’Autorità nazionale anticorruzione tiene a precisare di aver agito applicando una normativa (il d.Lgs. 39/2013) sulla quale dal 2015 ha più volte segnalato per vie ufficiali le criticità a Governo e Parlamento, che tuttavia non hanno ritenuto di intervenire» – Continua la nota-  «Nel caso specifico l’Anac ha agito a seguito di un circostanziato esposto giunto nel novembre 2019. La delibera è stata emanata all’esito di una accurata istruttoria, svolta nelle pieno rispetto delle garanzie del contraddittorio, come previsto dalla legge. In merito alla ravvisata inconferibilità dell’incarico riconosciuta in capo al Presidente dell’Autorità portuale, essa si fonda su una previsione legislativa espressamente applicata alle Autorità portuali e su una consolidata giurisprudenza amministrativa (sentenze del Consiglio di Stato n.126/2018 e n. 2325/2019) cui Anac si è adeguata» – conclude la nota -«La delibera in ogni caso non produce nullità degli atti fin qui adottati ed è impugnabile davanti al giudice amministrativo»

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