Assiterminal, Becce: “Connettere e non fare politiche solo settoriali, la nostra proposta”

Dall'Assemblea Pubblica di Assiterminal in Roma, il passaggio di consegne dal pastpresident Luca Becce al neo eletto Tomaso Cognolato - Becce: "operare nella portualità non significa operare da soli".
Becce Cognolato

ROMA – Passaggio di consegne in Assiterminal, in occasione dell’annuale Assemblea Pubblica nel segno della “connessione e condivisione”.
E’ la rotta tracciata dal neo eletto presidente, Tomaso Cognolato insieme al suo predecessore Luca Becce, che lascia il timone dell’associazione dei terminalisti portuali nazionali, dopo sette anni e mezzo, ma rimane presente nel nuovo Consiglio di presidenza nel ruolo di past president.

Poiché  “operare nella portualità non significa operare da soli” lo sottolinea Becce nel lungamente applaudito discorso di fine mandato. E’ il tema centrale dell’Assemblea con cui Assiterminal dà voce alle associazioni del cluster marittimo e, più genericamente della Blue Economy, riconoscendo a queste, nel loro essere connesse, un ruolo centrale nella politica del governo e nel confronto con i rappresentanti dei vari ministeri, anche presenti all’iniziativa.
A partire dal viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) Edoardo Rixi, a Maria Teresa Di Matteo (MIT), Fabio Tancredi (MASE), Massimiliano Maurizi (MIMIT), Fabrizio D’Alessandri (ministero del Mare). Oltre al video messaggio del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e la lettera del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energica Gilberto Pichetto Fratin.

Assiterminal Rixi

Le tematiche sono le ESG: E (Environment), S (Social), G (Governance) raccolte nel documento “RAPPORTI”, realizzato da Assiterminal per l’Assemblea, che fa sintesi sulle istanze e i punti di vista della maggior parte delle associazioni del cluster, 20 in tutto, a prescindere dagli interessi di business di ciascuna.

“Rapporti connessione condivisione” è anche il titolo dell’Assemblea, di cui l’immagine è il nodo che rappresenta “le connessioni di cui non si può fare a meno nel cluster” – specifica Luca Becce, che chiude sette anni e mezzo di presidenza, durante i quali Assiterminal è molto cresciuta, oggi ne fanno parte: “88 aziende in 32 porti, quasi 5.000 lavoratori” – sono i numeri che danno un’immagine precisa della associazione e con cui il presidente Cognolato apre il discorso di insediamento: “Circa il 70% del mercato container movimentato nei porti gateway, il 90% del traffico crocieristico e dell’import-export dell’automotive, l’80% dei traffici break bulk e più del 50% di quello delle Autostrade del mare e dei ro-ro in generale, oltre agli operatori del settore rinfuse liquide” – “Aziende che producono un valore complessivo di fatturato superiore al miliardo di euro per un valore economico complessivo che si avvicina ai 200 miliardi”.

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Dati e cifre che sono incrementati dal 2017 ad oggi – Becce parla dei cambiamenti radicali: il covid, il blocco del Canale di Suez, le crisi in Ucraina e in Mar Rosso: “Sembra che siano passate vere e proprie ere” -commenta –  arrivando a parlare della direzione presa dall’associazione –  “il modello conosciuto è andato in crisi” – “abbiamo difeso le ragioni di un associazionismo che sa stare al di sopra degli interessi particolari, guardando sempre all’interesse generale”- “l’interesse della categoria che rappresentiamo” – Questo è il tema chiave – “il risultato è che oggi abbiamo tanti gruppi internazionali e italiani, insieme a tanti imprenditori che hanno scelto di stare insieme senza usare l’associazione per coltivare il proprio particolare”. E ancora: “I nostri imprenditori non chiedono alla politica favori o scorciatoie. Chiedono scelte e strategie”.

Gestione porti
Sul modello gestionale dei porti, nello specifico di quello genovese al netto delle vicende giudiziarie, la visione è chiara: “sulle distorsioni del modello localistico della gestione portuale” – dice – “abbiamo preso posizioni chiare” sul Piano Regolatore Portuale della AdSP di Genova e Savona – “Distorsioni che danneggiavano e danneggiano le funzioni stesse dell’industria porto, industria che alimenta il mercato nazionale quando non internazionale. E che quindi non può essere governata con strumenti localistici”.
Sottolineando: “le vicende genovesi, al netto di qualunque valutazione di carattere penale, che non ci compete, ci dicono quanto quell’approccio possa essere negativo per l’industria portuale, confondendo la oggettiva necessità di relazione tra le istituzioni e le imprese, con il patrocinio acritico di alcuni interessi particolari”.

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CCNL, la vicenda amara
E proprio sul fronte del CCNL che Becce dice di assistere “alla più amara delle vicende” – Il tema del lavoro portuale e il mancato il rinnovo del CCNL con cui lascia la presidenza, questione al centro della politica associativa: “La difficoltà di rinnovo del CCNL cui assistiamo, la drammatizzazione che vediamo operata dalle OOSS, stanno rischiando di segnare in modo significativo la situazione. Proprio in una fase dove tentano di affermarsi soggetti con approcci conflittuali, corporativi, che vivono di antagonismo, in sintonia con i tempi bui che viviamo”.

Lanciando quindi  un appello ai sindacati, dice: “si abbandoni questa deriva conflittuale. Noi siamo stati al tavolo, cambiando continuamente le nostre proposte e le nostre disponibilità.
Torni la ragione e la volontà di difendere e sviluppare il CCNL. Non si incoraggino storpiature sulla storia di questa trattativa e sul comportamento datoriale”.

Poi al termine dell’evento Becce, sentito da Corriere marittimo, commenta:  “Lascio la presidenza con il cuore leggero, abbiamo seminato le premesse di un ulteriore importante salto di qualità” – “Oggi si sono dette cose importanti per la portualità e tutte con lo spirito che deve guidare una associazione come la nostra, uno spirito inclusivo”- “che cerca di connettere e di fare politiche non solo settoriali e non solo corporative, questa è la vera forza della nostra proposta e della proposta dell’associazione”.

 

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