Angopi: Requisiti professionali standard, sicurezza e formazione

GENOVA – “Sono necessari dei requisiti standard nei servizi tecnici nautici, perché le novità normative hanno delle ricadute, sui servizi che noi offriamo ai porti”. Questa la proposta di Cesare Guidi presidente Angopi associazione nazionale gruppi ormeggiatori e barcaioli porti italiani, intervenuto in aperture del convegno organizzato a Genova a Palazzo San Giorgio sul tema “Requisiti professionali dei servizi tecnico nautici- Funzioni e competenze dello Stato nel nuovo quadro normativo europeo dei porti. Verso uno standard internazionale per il servizio di ormeggio”.
Il convegno promosso dalle associazioni degli ormeggiatori a livello nazionale Angopi, a livello europeo EBA (European Boatmen’s Association) e a livello internazionale IBLA (International Boatsmen’s Linesmen Association) è servito a tracciare le proposte e definire i percorsi all’interno dei quali il Regolamento europeo 2017/352 dovrà ulteriormente svilupparsi. 
 
La novità normativa introdotta dal Regolamento, uscito ai primi di marzo di quest’anno, istituisce il quadro normativo con cui individua e definisce i servizi portuali. Ne prevede la sua applicazione a tutti i porti marittimi della rete transeuropea, “tuttavia il Regolamento detta disposizioni solo di carattere generale”, lamenta Guidi- I modelli organizzativi dei porti variano da paese a paesein Europa le situazioni portuali sono talmente diverse tra loro, pertanto si rendono necessari dei modelli per definire meglio i requisiti professionali e per fissare degli standard per operare in ogni porto. Oggi è necessario arrivare al superamento degli interessi nazionali ma avere degli elementi di condivisione europea per la sicurezza della nave che si trova nelle acque portuali”. (VIDEO INTERVISTA)
 
Guidi sottolinea inoltre come la globalizzazione abbia portato la disgregazione dei legami transnazionali, per ridurre il rischio della disgregazione, la Comunità Europea da qui al 2025 dovrà affrontare alcuni scenari. Il più importante è l’avanzata della Cina nel controllo dei porti europei: “la possibilità concreta che la Cina possa sottrarre all’Europa il proprio del patrimonio infrastrutturale”, sottolinea il presidente di Angopi ”l’operazione Pireo ne è un esempio e mette in luce il fenomeno e tutto quello che comporterà la nuova via della Seta”.
E’ dello scorso anno l’acquisizione da parte del gruppo cinese Cosco della maggioranza dello scalo di Atene, il Pireo. A giugno di quest’anno l’accordo di cooperazione tra Cosco, l’Autorità portuale del Pireo(OLP) e l’ente di gestione del porto. L’operazione rientra nei piani di sviluppo del progetto della via nuova della Seta e di cui il Pireo è uno snodo strategico delle rotte marittime verso l’Europa.
Ma anche le novità che l’innovazione tecnologica ha introdotto già oggi e che determineranno lo sviluppo futuro dei trasporti via mare: “La prima nave che senza rompighiaccio” -spiega Guidi- “che ha percorso la rotta artica, dotata di un sistema tecnologico capace di percorrere queste rotte. Questa nuova tecnologia potrebbe rivoluzionare le rotte dei trasporti tra l’Asia l’Europa. Oppure la nave drone, come si intendono affrontare queste innovazioni?”.
 
Alessandro Serra presidente di EBA, interviene sulla normativa europea sul cambiamento dalla prima fase, dieci anni, ad oggi: “Si parte dall’ottobre 2007 per delineare il sistema europeo dei servizi, il nostro servizio allora veniva messo in discussione, da allora molte cose sono cambiate. A febbraio 2017 esce il regolamento europeo dei porti e definisce esplicitamente i servizi tecnico nautici: il servizio di ormeggio come funzionale dell’operatività della nave in porto in sicurezza”.
Il ruolo dei servizi di ormeggio è fondamentale per la sicurezza delle navi e quindi è uno degli elementi in grado di attrarre traffici perché la scelta dell’armatore di un porto tiene di conto della sicurezza. “Inoltre il peso economico dei nostri servizi”, –sottolinea Serra– “non è tale da incidere nella scelta del porti da parte dell’armatore, ma incide totalmente sugli aspetti di sicurezza della nave quando è in porto”.
Secondo il presidente di EBA, ma opinione anche condivisa da tutti i presenti in sala, la formazione in questo contesto pertanto assume un ruolo fondamentale, “come individuato dal Regolamento all’art. 14, al fine di sostenere il processo di aggiornamento tecnologico in continuo avanzamento”.
 
 
Sugli aspetti della sicurezza è intervenuto l’Ammiraglio Giovanni Pettorino, comandante della Capitaneria di porto di Genova, direttore marittimo della Liguria, “Il Regolamento europeo 352 conferma agli ormeggiatori l’assetto pubblicistico, inteso come servizio pubblico a carattere universale, che deve permanere per contemperare le pressanti necessità commerciali, presenti nei porti, con il bene della sicurezza. Non c’è sviluppo senza sicurezza”. (VIDEO)
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