Donald Trump cancella un’altra legge del suo predecessore Obama. Questa volta a cadere sotto la scure del presidente USA sono i “Dreamers”, i giovani immigrati irregolari, circa 800mila, che oggi hanno al massimo 36 anni, che nel 2012 furono regolarizzati dal piano voluto dall’allora presidente Obama. Un numero non ignorabile di persone arrivate negli Stati Uniti illegalmente, e senza documenti e di età inferiore ai 16 anni, ma che in modo permanente hanno studiato, vissuto e stanno lavorando negli Usa. Obiettivo di Obama era quello di far emergere questa parte di popolazione dalla condizione del’illegalità.
Jeff Sessions, ministro della Giustiziaha della amministrazione di Trump, ha annunciato che il programma di amnistia per i ‘Dreamers’ – noto come DACA- “viene abrogato” poiché “incostituzionale”, ha detto il ministro della giustizia americano.
Sì traducono quindi in fatti le promesse fatte da Trump in campagna elettorale sulla lotta ai “clandestini”, cancellando il programma pensato per proteggere i diritti degli immigrati. Si chiama Deferred Action for Childhood Arrivals (Daca), difeso la settimana scorsa da 300 top leader americani incluso il numero uno di Facebook, Mark Zuckerberg.
“Metteremo al primo posto gli interessi dei cittadini americani, gli uomini e le donne dimenticate non saranno più dimenticate“, ha twittato Trump. In una serie di tweet il presidente Usa incita prima il Congresso a “preparasi a fare il suo lavoro” per legiferare in materia e poi aggiunge: “Siamo una nazione di legge. Non incentiveremo più l’immigrazione illegale. Legge e Ordine“, conclude Trump.