“Ci aspettiamo un 2018 ancora più in crescita“, parla Zeno D’Agostino presidente dell’Autorità di Sistema.
TRIESTE– Anche quest’anno il porto di Trieste ha partecipato a Logitrans di Istanbul (International Transport Logistics Exihibition) dal 15 al 17 novembre (Stand 316, Hall 9) la fiera alla quale sono stati presenti più di 15mila operatori del settore, provenienti da 54 Paesi diversi, 220 espositori e 22 nazioni.
A chiusura dell’evento il presidente dell’Autorità di Sistema Zeno D’Agostino, commenta le caratteristiche del traffico tra lo scalo giuliano e la Turchia, importante perché è il principale collegamento tra la Turchia e l’Europa.
Presidente la vostra partecipazione alla Logitrans di Istanbul, si inserisce in quali dinamiche?
“E’ questa una fiera di rapporti consolidati e quasi amichevoli con i soggetti di quel mercato. E’ un momento in cui ci ritroviamo tutti, all’interno di quella filiera, quindi è importante anche per capire le dinamiche di evoluzione di quel mercato e, gli eventuali progetti da sviluppare su Trieste.
L’idea che stiamo consolidando su quel mercato è di ampliare il valore che già sperimentiamo. Con la Turchia già facciamo attività terminalistica tradizionale, poi stiamo potenziando sempre di più l’intermodale a livello europeo, penso che il tema successivo sia di sviluppare con loro anche l’attività logistica”.
“E’ questa una fiera di rapporti consolidati e quasi amichevoli con i soggetti di quel mercato. E’ un momento in cui ci ritroviamo tutti, all’interno di quella filiera, quindi è importante anche per capire le dinamiche di evoluzione di quel mercato e, gli eventuali progetti da sviluppare su Trieste.
L’idea che stiamo consolidando su quel mercato è di ampliare il valore che già sperimentiamo. Con la Turchia già facciamo attività terminalistica tradizionale, poi stiamo potenziando sempre di più l’intermodale a livello europeo, penso che il tema successivo sia di sviluppare con loro anche l’attività logistica”.
Quali sono i numeri di questi traffici ?
“Con la Turchia abbiamo: traffici tradizionali ro-ro che rappresentano il 3% dei veicoli movimentati, rispetto al nostro traffico totale. Invece sta aumentando il numero dei camion che utilizzano il treno perché prima partivano dal porto di Trieste e buona parte non utilizzavano il treno, adesso invece sta diventando sempre più una filiera intermodale. Secondo me è già un record mondiale perché fa il 90% di intermodale sul Molo VI.
In questi giorni si stanno ultimando i lavori con il Molo V dove U.N. ro-ro sta costruendo un terminal ferroviario che aumenterà sicuramente il numero dei treni. Sebbene già quest’anno abbiamo un traffico ferroviario che cresce del 20%, ma ci aspettiamo un 2018 ancora più in crescita. Ci sono nuove infrastrutture ferroviarie, dedicate a quel traffico, che stanno arrivando proprio in questi giorni e sono tutte finanziate dal privato”.
“Con la Turchia abbiamo: traffici tradizionali ro-ro che rappresentano il 3% dei veicoli movimentati, rispetto al nostro traffico totale. Invece sta aumentando il numero dei camion che utilizzano il treno perché prima partivano dal porto di Trieste e buona parte non utilizzavano il treno, adesso invece sta diventando sempre più una filiera intermodale. Secondo me è già un record mondiale perché fa il 90% di intermodale sul Molo VI.
In questi giorni si stanno ultimando i lavori con il Molo V dove U.N. ro-ro sta costruendo un terminal ferroviario che aumenterà sicuramente il numero dei treni. Sebbene già quest’anno abbiamo un traffico ferroviario che cresce del 20%, ma ci aspettiamo un 2018 ancora più in crescita. Ci sono nuove infrastrutture ferroviarie, dedicate a quel traffico, che stanno arrivando proprio in questi giorni e sono tutte finanziate dal privato”.
Il Molo V, dedicato al traffico intermodale, è il principale capolinea dell’autostrada del mare tra Trieste e la Turchia (Istambul e Mersin), ovvero il principale collegamento della Turchia con l’Europa.
Il Terminal Samer, di proprietà della società Samer seaports&terminals (per un investimento di 12 milioni di euro) con una superficie di oltre 174mila metri quadrati. La societá ha una concessione di 25 anni, rinnovata nel 2016, per un canone annuale stimato di 1.533.942 euro.
Samer seaports&terminals dal 2013 è controllata per il 60% delle quote dalla U.N. ro-ro di Istanbul, una delle principali compagnie armatoriali di navi ro-ro turche. Il restante 40% è ancora di proprietà della Samer&co. shipping spa, la storica agenzia marittima triestina.
Dal Molo VI partono invece i traghetti della Ekol Logistik sempre per i collegamenti con la Turchia.
Il Terminal Samer, di proprietà della società Samer seaports&terminals (per un investimento di 12 milioni di euro) con una superficie di oltre 174mila metri quadrati. La societá ha una concessione di 25 anni, rinnovata nel 2016, per un canone annuale stimato di 1.533.942 euro.
Samer seaports&terminals dal 2013 è controllata per il 60% delle quote dalla U.N. ro-ro di Istanbul, una delle principali compagnie armatoriali di navi ro-ro turche. Il restante 40% è ancora di proprietà della Samer&co. shipping spa, la storica agenzia marittima triestina.
Dal Molo VI partono invece i traghetti della Ekol Logistik sempre per i collegamenti con la Turchia.
Il passaggio avviene soprattutto attraverso l’interporto Trieste – Fernetti?
“I trasportatori turchi hanno dei vantaggi dal punto franco del porto di Trieste, l’interporto di Trieste Fernetti essendo di 10mila mq è avvantaggiato rispetto agli altri interporti regionali, quindi oggi è un satellite del traffico del porto di Trieste“.
“I trasportatori turchi hanno dei vantaggi dal punto franco del porto di Trieste, l’interporto di Trieste Fernetti essendo di 10mila mq è avvantaggiato rispetto agli altri interporti regionali, quindi oggi è un satellite del traffico del porto di Trieste“.