Genova, – Varo a quota 1067 metri di altezza dell’ultima campata in acciaio del nuovo ponte di Genova, anzi de “il Ponte”, come è stato ribattezzato da Renzo Piano che ne ha firmato il disegno. Stamani alle ore 12,00 l’ultima campata è stata apposta e il ponte adesso si presenta alla città con il suo skyline compatto. L’operazione ha visto il sollevamento dell’infrastruttura, progettata e ricostruita da Fincantieri Infrastructure del gruppo Fincantieri e Salini Impregilo. La cerimonia, sottolineata simbolicamente dal suone delle campane e delle sirene delle navi in porto, si è svolta alla presenza delle massime cariche: il premier, Giuseppe Conte, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli, il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco della città di Genova e Commissario per la ricostruzione Marco Bucci.
«Suturiamo una ferita, quella della 43 vittime, che non potrà mai essere completamente rimarginata.” – ha detto il premier Conte durante la cerimonia – “Questo è il cantiere dell’Italia che sa rialzarsi, che si rimbocca le maniche, non si lascia abbattere, non si lascia sopraffare: è una giornata speciale e storica”.
Per la costruzione del ponte, sono state utilizzate 17.400 tonnellate d’acciaio, forgiate negli stabilimenti Fincantieri di tutta Italia grazie al lavoro di più di 800 persone. L’assemblaggio e la saldatura con l’impiego di 350 persone al giorno nei momenti di picco produttivo.
Il percorso di costruzione era iniziato, con il taglio della prima lamiera, l’11 marzo 2019 presso lo stabilimento Fincantieri Infrastructure di Valeggio sul Mincio e che dall’innalzamento del primo impalcato il 1 ottobre 2019 ha visto 7 mesi di lavoro ininterrotto per sollevare tutte le campate che compongono il nuovo ponte. Ora la struttura verrà completata con gli ultimi carter, dopodiché avverrà il calaggio sugli appoggi definitivi. Il programma vede adesso la fase di rivestimento: il ponte sarà dotato di speciali sensori che faranno del viadotto di Genova il primo “smart bridge” d’Europa.
“A marzo dell’anno scorso davamo il via alla produzione di conci nel nostro stabilimento di Valeggio sul Mincio – ricorda Giuseppe Bono, Amministratore Delegato di Fincantieri – e già prevedevamo di poter accelerare sui tempi: il risultato di oggi ci dà ragione” – “Non avremmo mai pensato che saremmo stati costretti a fronteggiare una pandemia capace di bloccare le attività produttive del nostro Paese e del mondo intero: ai nostri uomini che in questi mesi hanno lavorato senza sosta va ancora una volta il mio ringraziamento. Il modello Genova” –ha concluso Bono –“lodato e invocato da tanti in questi giorni, è il nostro modello, per il futuro del Paese”.