ROMA – Il Consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare lo schema di Decreto del Presidente della Repubblica di interesse del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) per le semplificazioni del trasporto pubblico locale (Tpl) nella laguna di Venezia. Nella bozza è contenuta inoltre l’istituzione del Registro unico telematico dei veicoli fuori uso per snellire le procedure di rottamazione. Il prossimo step Dopo l’approvazione in via preliminare, sullo schema di decreto dovrà essere acquisto il parere della Conferenza Stato-Regioni e del Consiglio di Stato.
Lo schema di decreto sul trasporto pubblico locale nella laguna di Venezia va a modificare il Regolamento per la sicurezza della navigazione tenendo conto sella specificità di questo tipo di trasporto e dell’ambiente in cui opera. Scopo della modifica è quello di semplificare le disposizioni per agevolare il servizio che viene effettuato con imbarcazioni che navigano esclusivamente all’interno delle acque protette della laguna. Le numerose prescrizioni del Regolamento nazionale sulla sicurezza, che si applicano in generale alla navigazione nei mari italiani, risultano eccessive rispetto alla navigazione in laguna, caratterizzata da spazi limitati, distanze minime dalla costa e dai punti di approdo. Nello schema di decreto si tiene anche conto della peculiare organizzazione dei servizi di Tpl in ambito lagunare, caratterizzata da frequenti turnazioni degli equipaggi, frequenti imbarchi e sbarchi, la continua variazione del numero di passeggeri a bordo.
Semplificazione procedure di rottamazionie veicoli fuori uso
Per quanto riguarda la rottamazione dei veicoli fuori uso, lo schema di decreto istituisce presso la Motorizzazione Civile il Registro unico telematico, semplificando le procedure di demolizione e di radiazione dal Pubblico Registro Automobilistico (Pra). In particolare, il Registro, al quale accederanno solo le autorità competenti in materia di tutela ambientale, contiene i dati trasmessi in via telematica dai centri di raccolta (i cosiddetti demolitori), dai concessionari, dai gestori delle case costruttrici, dagli automercati.