ROMA – Scaduto il 31 dicembre 2019, il CCNL Logistica, Trasporto e Spedizione è giunto all’accordo finale con il rinnovo siglato dalle parti coinvolte, datoriali e sindacali. “Un buon accordo in un momento difficile per imprese e lavoratori” – commentano le organizzazioni datoriali – “questo accordo dimostra il senso di responsabilità di tutte le parti coinvolte, datoriali e sindacali, che in un momento non facile hanno saputo trovare una sintesi equilibrata tra le giuste aspettative dei lavoratori e le difficoltà delle aziende. D’altra parte non si poteva fare altrimenti per un contratto che, rivolgendosi ad una platea di oltre un milione di addetti, rappresenta un riferimento indispensabile per tutte le imprese la cui attività rientra nella filiera logistica qualunque sia la modalità con la quale viene svolta”.
“La firma evidenzia il valore, la bontà e l’unicità del contratto, e consolida il rapporto tra le parti sindacali e datoriali, che l’hanno sottoscritto in modo unitario”, commenta il presidente di Fai-Conftrasporto Paolo Uggè – “Il rinnovo sottoscritto garantisce certezza ai lavoratori e alle imprese in un momento critico come quello della pandemia e ‘regala’ una prospettiva al Paese con un contratto collettivo coerente con i tempi, guardando alla digitalizzazione e al rinnovamento che sta coinvolgendo tutto il settore della logistica! – prosegue Uggè – “Si condivide inoltre con i sindacato un importante passaggio politico per rilanciare il settore attraverso gli investimenti sulle infrastrutture, promuovendo la legalità e attuando un’adeguata riduzione del costo del lavoro”.
Nel merito il rinnovo, tenuto conto della situazione emergenziale in atto, si è concentrato sulla parte economica riconoscendo ai lavoratori un importo medio a regime di 104 euro mensili, per una durata del nuovo contratto fino al 31 marzo 2024, a cui va aggiunta una somma una tantum di 230 euro per il periodo di carenza contrattuale.
L’aumento sarà corrisposto in parte sui minimi (90 euro), in parte come Elemento distinto della retribuzione (10 euro), cioè non incidente sugli istituti contrattuali, e in parte andrà a rafforzare la bilateralità del settore (4 euro).
Chiudono l’intesa gli Avvisi comuni sottoscritti il 3 dicembre scorso per sollecitare politiche governative su una serie di temi strategici per il settore (tra cui costo del lavoro, infrastrutture e legalità) e l’impegno delle parti da oggi al prossimo rinnovo a modernizzare il contratto per allinearlo ai cambiamenti in atto all’interno della filiera.