ROMA – «Per me un onore annunciare l’approvazione alla Camera del testo di legge a prima firma Rotelli Mauro di riforma di una norma quadro degli Inteporti» – «Un testo che andrà migliorato probabilmente ma che è frutto del lavoro di anni di una associazione che all’unanimità ha approvato un testo preso a modello dal disegno di legge».
Così Matteo Gasparato, presidente UIR (Unione Interporti Riuniti) e presidente Federtrasporto Confindustria, è intervenuto per annunciare l’approvazione alla Camera del testo della legge quadro in materia di interporti (Atto Camera 703-A Mauro Rotelli – FdI) – passata il 28 febbraio con 125 voti favorevoli, 79 contrari e 3 astenuti.
Un iter di riforma che mira ad aggiornare la Legge quadro sugli Interporti – L. 240/’90 ( Interventi dello Stato per la realizzazione di interporti finalizzati al trasporto merci e in favore dell’intermodalità). – a distanza di 34 anni , periodo in cui la logistica internazionale è stata protagonista di profondi mutamenti, come il potenziamento dell’intermodalità e la creazione dei corridoi Ten-T.
Così il testo approvato alla Camera interviene su diversi punti, a partire dalla definizione di interporti: “il complesso organico di infrastrutture e di servizi integrati di rilevanza nazionale, gestito in forma imprenditoriale” per “favorire la mobilità delle merci tra diverse modalità di trasporto”. Così come favorire l’intermodalità terrestre e l’efficienza dei flussi logistici, valorizzando la rete esistente degli interporti e i collegamenti con il sistema portuale.
Botta e risposta Paita-Gasparato
Sul tema era intervenuta in maniera “tranchant” l’on. Raffaella Paita, senatrice ligure e coordinatrice di Italia Viva che, nei giorni scorsi, dalle colonne de The Medi Telegraph aveva dichiarato: «Questa legge non serve a nulla. La legge sugli interporti sembra una norma dirigista degli anni Novanta, e certifica il fallimento della coppia Salvini-Rixi al ministero dei Trasporti e uno degli ennesimi capitoli di scontro fra FdI e Lega. Mentre la riforma portuale pare inabissata, si continua a procedere senza un ragionamento di sistema e con leggi di settore che non hanno alcuna rilevanza se non a incentivare una tendenza corporativa. La norma non fotografa la situazione attuale degli interporti lasciando il compito a un ministero già oberato e destrutturato, non migliora l’efficienza della catena logistica nazionale, non entra nel merito del coordinamento con porti e aeroporti, non definisce la governance degli interporti, non prevede alcuna connessione con Zes e Zls. L’unico obiettivo pare essere tutelare le realtà esistenti. Se non avremo risposte su questi temi – conclude Paita – chiederemo una relazione al ministero su ognuno di essi. Basta con l’improvvisazione».
Così il presidente di UIR in “un botta e risposta” altrettanto tagliente ha rispedito al mittente le critiche: «Ho letto in questi giorni» – scrive Gasparato dal proprio profilo LinkedIn – «di polemiche sterili in particolare da parte di una on.ligure che (dopo anni di sonno) si accorge di ostacoli insormontabili e di un presunto fallimento del disegno di legge: si dice perfino che questo Governo non si occupa della Digitalizzazione… dopo la pubblicazione di un bando proprio il 23 febbraio che mette a disposizione 10 milioni di euro di cofinanziamento su digitalizzazione, Tos, Portali di accesso ecc… Forse c’è un disegno dei soliti Professori?».
Sul testo c’è ancora da lavorare conclude Gasparato: «Da domani al lavoro per migliorare alcuni passaggi che potranno solo diventare punti di forza anziché di debolezza» – ringraziando – «il vice ministro Rixi, il vice ministro Bignami, il presentatore della Legge Rotelli, il presidente di Commissione on. Deidda e il relatore on. Caroppo e tutta la struttura tecnica del ministero, infine tutti i parlamentari che hanno esaminato con pazienza la norma».