Il nuovo ponte di Genova solido, ben piantato e a forma di nave – La ricostruzione va a Salini-Fincantieri

Firmato il decreto di assegnazione dei lavori per la ricostruzione del ponte di Genova alla cordata Salini Impregilo e Fincantieri, attraverso la controllata Fincantieri Infrastructure. Il progetto è di Renzo Piano: di acciaio e calce struzzo, 6 corsie, 43 piloni di illuminazione, uno per ogni vittima del ponte Morandi. La prima pietra sarà posata entro marzo poi 9 mesi per la costruzione, 3 mesi per il collaudo. Costo 202 milioni.

GENOVA avrà il suo ponte nei primi mesi del 2020, l’opera verrà completata in 12 mesi successivamente all’esecuzione della demolizione di quello che resta del Morandi e il progetto sarà quello di Renzo Piano. Il sindaco di Genova e Commissario per la ricostruzione, Marco Bucci, ha annunciato di avere firmato il decreto di assegnazione dei lavori, la cordata Salini Impregilo e Fincantieri, attraverso la sua controllata Fincantieri Infrastructure, si sono aggiudicati il contratto per la ricostruzione del ponte che verrà realizzato dalla neocostituita società “PERGENOVA“. “Il nuovo ponte prevede la forma di nave è un richiamo alla città di Genova,” – ha dichiarato Bucci durante la conferenza stampa  per l’annuncio – “i piloni saranno sottili e richiamano la prua della nave, mentre la sezione richiama il corpo della nave” – “Vedo questo ponte molto vicino alla realtà di noi genovesi, ovvero una cosa solida e ben piantata che va avanti passo dopo passo ma che alla fine raggiunge l’obiettivo e soprattutto una cosa bella“. Quarantatre piloni di illuminazione, uno per ogni vittima del ponte Morandi, il nuovo viadotto a sei corsie, ancora senza un nome, sarà di acciaio e calce struzzo e la prima pietra sarà posata entro marzo quindi 9 mesi per la costruzione, 3 mesi successivi per il collaudo per un costo sarà di 202 milioni di euro. L’area sotto il ponte diventerà un parco.

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Renzo Piano metterà la sua professionalità a disposizione e gratuitamente e avrà la supervisoione tecnica. Il suo progetto è stato preferito a quello dell’archi star Santiago Gallatrava presentato presentato dalla ditta Cimolai spa di Pordenone, una valutazione, ha spiegato il sinadco, che ha tenuto conto di qualità, manutenzione,  rischi, estetica e costi. Il progetto prevede che il ponte sarà costituito da un impalcato in acciaio, con una travata continua di lunghezza totale pari a 1100 m, costituita da 20 campate. Inoltre 19 pile in cemento armato di sezione ellittica posizionate con un passo costante di 50 metri, ad eccezione della campata sul torrente Polcevera e di quella sulle linee ferroviarie, dove l’interasse passa da 50 a 100 metri. 

Pietro Salini, A.D. di Salini Impregilo, ha commentato la notizia dell’assegnazione così: “12 mesi per far ripartire Genova. Questo il sogno che ci accingiamo a regalare subito prima di Natale ai genovesi, ricordando le vittime di questa terribile tragedia, per far ripartire la città in tempi rapidi, dando un segnale forte a tutto il paese, perché la ripresa economica e l’occupazione possono ripartire dalle grandi opere. Siamo a Genova per spirito di servizio e con Fincantieri ci sentiamo attrezzati per aiutare la città e le sue persone. Tanti nostri operai che lavorano al Terzo valico sono liguri e noi vogliamo essere loro vicini dopo la tragedia che ha colpito questa città“.

Fin dal primo momento Fincantieri si è resa disponibile, lo dovevamo a Genova e alla Liguria”, – ha detto l’A.D. di Fincantieri, Giuseppe Bono.“La nostra competenza nella gestione di processi e prodotti complessi ci pone nelle condizioni di realizzare il miglior lavoro possibile per dare alla città nei tempi previsti un’opera bella, funzionale e che duri nel tempo. Sono convinto che la nuova infrastruttura sarà il migliore esempio di un’Italia che, se unisce le proprie eccellenze, può fare sistema e compiere grandi opere al servizio del Paese“.

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Per realizzare le strutture in acciaio verranno utilizzati il cantiere di Genova – Sestri Ponente, lo stabilimento di Valeggio sul Mincio (Verona) e, se necessario, altri stabilimenti del gruppo Fincantieri in Italia. La produzione dell’impalcato metallico sarà realizzata in macro elementi strutturali che verranno trasportati a piè d’opera, assemblati e saldati, completando a terra le lavorazioni di ogni singola campata. In questo modo gli interventi in quota saranno ridotti al minimo. Il sollevamento invece verrà effettuato utilizzando prevalentemente speciali apparati, denominati “strand jacks”, che permetteranno di allineare l’impalcato all’elemento principale in acciaio collocato preventivamente in sommità alle pile, con l’utilizzo di autogru. In collaborazione con Cetena, la società di ricerca del gruppo Fincantieri basata a Genova, verrà fornito e installato anche un sistema integrato di monitoraggio, controllo e ispezione del ponte.

 

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