LIVORNO – “Industria 4.0 e sostenibilità tra porti e logistica verso il 5D (connettività e persone)” è questo il tema della Tavola Rotonda on line, tenutasi il 24 marzo e organizzata da Assiterminal in collaborazione con The International Propeller Clubs e, di cui Corriere marittimo è stato media partner.
Uu incontro che ha aperto un focus su sostenibilità e innovazione, i due argomenti che oggi dominano la nostra società in maniera totalizzante, in ogni ambito: dal politico, all’economico, al sociale. Non vi è provvedimento, azione, attività che non vi faccia riferimento – e al quale la pandemia ha dato una forte accelerazione, riscrivendone le priorità. Sostenibilità e innovazione non più due fattori distinti, ma nella nuova visione – due facce della stessa medaglia, connessi in un virtuosismo in cui l’uno viene alimentato dall’altro, nella visione ampia che include le persone, il pianeta e i profitti.
In coerenza con le politiche globali e gli obiettivi dei programmi della Commissione Europea “Green New Deal” e “Next Generation EU” di cui è espressione il Recovery Fund e nei quali la transizione digitale ed ecologica è centrale.
Filo conduttore della Tavola rotonda il tema INDUSTRIA 4.0, il livello di automazione, remotizzazione e robotica (assai diversificata) del settore logistico portuale, panorama molto eterogeneo: – per le dimensioni aziendali (dai grandi gruppi alle PMI) – per la tipologia delle merci movimentate (lato mare e lato terra).
In analisi il nuovo paradigma del porto, che apre ad una visione 5D, fatta di connettività e persone, non più solo come hub trasportistico attraverso il quale entrano ed escono le merci. E’ la provocazione lanciata da Assiterminal, per leggere portualità e logistica in modo nuovo, multidimensionale. Nella dimensione 1. larghezza (banchine e spazi acquei) – 2. altezza (dalle gru ai pescaggi alle potenzialità degli spazi nascosti sott’acqua) – 3 lunghezza (connessioni e infrastrutture materiali e immateriali, l’interconnessione degli accessi e la digitalizzazione dei dati) – 4 persone (lavoro, formazione, cultura) – 5 il territorio (relazione con i centri urbani e l’industria)
“Il mondo che noi stiamo affrontando non è tanto diverso da quello che il marittimo vive da sempre, che è il tema della disconnessione costante in un lavoro da remoto” – ha spiegato Alessandro Ferrari, direttore di Assiterminal intervenendo sui temi di cultura e formazione alla luce del nuovo paradigma logistico-portuale – “La cultura dell’azienda si deve matchare con la cultura delle persone, entrare in un nuovo modello di consapevolezza, che è quello che questo mondo è già cambiato” – Da qui la necessità di una analisi dei fabbisogni che traduca i cambiamenti in atto e che incontri: il territorio, il mondo della scuola, ancora molto lontano, le eccellenze tra queste il mondo dell’ITS. “Senza tutto questo” – ha proseguito Ferrari – “difficilmente riusciremo a ricostruire un percorso che nei prossimi 3-5 anni consenta al nostro modello di business di essere adeguato ai cambiamenti”.
E’ pertanto prioritario intervenire su tre fattori – ha spiegato – Ridurre il gap generazionale inerente alla tecnologia accompagnandone il percorso – Accrescere l’appealing del settore generalmente inteso.”In un confronto con ITS Genova, Trieste e Campania, si nota la difficoltà di essere attrattivi con i ragazzi” – Infine accompagnare “i cambiamenti con percorsi di formazione e con la costruzione di nuovi profili in un incontro con il mondo dell’offerta. Questo lavoro non è mai stato fatto, il mondo dell’offerta non si è mai chiesto cosa può dare a questo settore: shipping, porti, logistica in senso lato”
“Il ruolo delle Associazione – ha detto Umberto Masucci presidente di The International Propeller Clubs – “oltre a quello di difendere gli interessi primari dei propri associati è anche quello di mettere in rete le conoscenze e discuterne” – “Abbiamo scritto alle associazioni datoriali per lamentare come questo nostro mondo, del mare e dei porti, purtroppo è un po’ trascurato dalla politica e dalla governace. Le iniziative, come questa di oggi, vanno nella direzione di discutere i problemi, vederne le soluzioni e discuterne”.
Lucia Nappi