Elezioni europee: Fai-Conftrasporto presenta il Manifesto per l’Europa

Manifesto Conftrasporto Fai

DALLA TAV ALLA ‘NUOVA VIA DELLA SETA^ – LE PRIORITA’ NEL MANIFESTO DEI TRASPORTI E DELLE INFRASTRUTTURE PRESENTATO OGGI A TORINO DA FAI-CONFTRASPORTO.  Uggè: “Andate a votare: se si fermano i trasporti si fermano i Paesi”

TORINO -Oggi a Torino gli autotrasportatori Fai-Conftrasporto hanno presentato il Manifesto dei trasporti e delle infrastrutture per l’Europa in vista delle prossime elezioni europee.  Tra le priorità enunciata nel documento: la realizzazione delle Reti Ten-T, la realizzazione della TAV Torino-Lione e il rafforzamento dello Spazio europeo dei trasporti omogenei, contrastare la concorrenza sleale, perseguire la sostenibilità ambientale, avere una visione continentale per gestire, e non subire, la ‘Nuova via della Seta’ (Belt and Road Initiative BRI).

La presentazione del Manifesto è stata nell’ambito dell’incontro organizzato da Fai-Conftrasporto e svolto nella sede di Confcommercio Torino. Sono intervenuti: la presidente della Confederazione territoriale Maria Luisa Coppa, il vicepresidente di Confcommercio e di Conftrasporto Paolo Uggè e il segretario nazionale della Fai (Federazione Autotrasportatori Italiani) Andrea Manfron. Alto il consenso , già ottenuto dal documento appena reso pubblico, da parte di alcuni leader politici tra i quali Emma Bonino, Carlo Fidanza, e Massimiliano Salini.

Paolo Uggè non ha perso l’occasione per ribadire l’importanza della partecipazione elettorale, invitando tutto il mondo associativo ad andare a votare. “Perché c’è ancora molta strada da fare, anche sul fronte dell’accessibilità e della libera circolazione delle merci” – “obiettivi distintivi dell’Ue, ma non ancora pienamente attuati: “Le elezioni europee sono troppo importanti per non partecipare” – ha sottolineato  il vicepresidente di Conftrasporto – ” senza un sistema di trasporti efficiente, tutta l’economia si ferma e le merci rimangono negli scaffali di chi le produce” 

Per Enzo Pompilio, presidente Fai Torino, “La realizzazione della TAV è un’opera necessaria per l’economia italiana, un’opportunità per il mondo del trasporto su gomma e in particolare per le imprese torinesi e piemontesi. Solo grazie ad un territorio ben collegato con il resto dell’Europa potremo competere e sviluppare le nostre aziende. L’alternativa sarebbe quella di relegare Torino e il Piemonte occidentale a un ruolo marginale, lontano dai nuovi corridoi del trasporto che con la Via della Seta uniranno la più grande economia del mondo”.

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Andrea Manfron, direttore nazionale Fai, ha citato tra gli altri il tema del dumping sociale, auspicando la piena realizzazione della Road Alliance (il memorandum firmato a Parigi per armonizzare le regole dell’autotrasporto a livello europeo). “Da troppo tempo subiamo la presenza di operatori stranieri poco o per nulla professionalizzati, e a basso costo, nel nostro mercato. Chiediamo una migliore qualità dei controlli e un regime di concorrenza leale basato su regole uguali per tutti – ha detto Manfron – dai compensi all’accesso alla professione. Soprattutto in questo settore, che lavora attraversando confini, la cooperazione diventa fondamentale

Il Manifesto traccia 5 traiettorie  per connettere l’Italia al resto d’Europa e del mondo e rendere realmente effettiva la libera circolazione delle merci nei Paesi dell’Ue. Al primo posto: la realizzazione della Torino-Lione che, come ha ricordato Uggè, è parte di un sistema: un anello di un corridoio internazionale definito a livello europeo.

Queste le priorità:
1. Rafforzare l’impegno dell’UE per la realizzazione delle reti Ten-T potenziandone la dimensione euro-mediterranea, a cominciare dal completamento del Corridoio mediterraneo e della Torino-Lione.
2. Valutare gli effetti delle politiche settoriali promosse dall’Unione e dai singoli Stati sull’accessibilità, la competitività, e la coesione dei territori, in relazione a trasporti, energia, ambiente e sicurezza. Tra gli esempi negativi, il contingentamento dei Tir ai valichi alpini, che rischia di penalizzare la competitività di importanti territori italiani ed europei.
3. Sviluppare una visione continentale su ambiziosi programmi di intervento nel settore varati da altri stati, quali la cinese ‘Nuova via della Seta’ per non compromettere il disegno europeo e la legittima sovranità degli Stati su un tema di così grande valenza strategica.
4. Realizzare concretamente lo Spazio unico europeo dei trasporti contrastando ogni forma di concorrenza sleale e dumping sociale nell’autotrasporto, in linea con le indicazioni della Road Alliance recepite in prima lettura dal Parlamento europeo.
5. Perseguire la sostenibilità ambientale, economica e sociale dei trasporti ricercando le soluzioni più efficaci con il rinnovo del parco circolante secondo il principio della neutralità tecnologica e incentivi all’intermodalità via mare e ferro.

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