Venezia – La filiera automotive è tra i comparti maggiormente colpiti dagli effetti economici del Covid-19. Già dalla prima fase dell’epidemia, durante il lockdown della Cina, la supply chain ha avvertito l’impatto del fermo cinese a livello globale per quanto riguarda la produzione e successivamente per la domanda. La maggiorparte dei consumatori, infatti, come effetto dell’incertezza scatenata dall’emergenza sanitaria, hanno bloccato o rimandato l’acquisto delle auto nuove. Tra marzo e aprile abbiamo assistito al crollo delle immatricolazioni di auto nuove, sia a livello nazionale che internazionale. Con effetto di saturazione per le aree di stoccaggio dell’auto nuove, rimaste parcheggiate nei porti, negli interporti e nelle aree di produzione.
Apparenti segnali di riattivazione del comparto provengono dal Terminal Autostrade del Mare di Fusina, alle spalle del porto di Venezia, che ha visto oggi il riattivarsi del settore recentemente acquisito per lo scalo lagunare, quello del trasporto di automezzi, che nel 2019 ha registrato movimentazione portuale equivalente a circa 38 mila tonnellate, di cui oltre 20 mila in imbarco e circa 18 mila in sbarco.
L’AdSP del Mare Adriatico Settentrionale in una nota fa sapere che stamani «dopo lo stop dovuto all’emergenza pandemica, infatti, è giunto presso il terminal un convoglio ferroviario carico di 240 automobili provenienti dallo stabilimento di un’importante casa automobilistica in Romania. I mezzi saranno in questo caso riservati al mercato interno e a mercati vicini e concluderanno il loro tragitto via terra, mentre in altri casi il terminal garantisce l’intermodalità completa, in collegamento con i porti italiani e con gli altri Paesi del Mediterraneo».
Di queste 240 automobili, al momento non è dato sapere, se la riattivazione della catena logistica prevede anche la distribuzione verso il mercato finale. In una seconda ipotesi il Terminal Autostrade del Mare potrebbe anche essere utilizzato come area di stoccaggio in attesa che la rete di vendita dei concessionari riprenda a dare segnali di vita, sperando che questi non diventino “segnali di fumo”.
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Il terminal di Fusina garantisce l’intermodalità completa, in collegamento con i porti italiani e con gli altri Paesi del Mediterraneo. Via ferrovia nel 2019 sono arrivate a Marghera circa 33 mila tonnellate di automobili soprattutto da Romania e Slovacchia. Di questa cifra solo una parte è destinata all’imbarco su nave.