Conftrasporto: Arrivate oggi 53mila dosi di vaccino Pfizer rispetto alle 294 previste

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“Emerge che la gestione della campagna vaccinale” – dice il presidente di Conftrasporto – Confcommercio Paolo Uggè- ” non ha saputo prevedere garanzie atte a mantenere la consegna delle dosi necessarie e concordate”.

ROMA – Sono arrivate in Italia 53mila dosi di vaccino Pfizer-Biontech rispetto alle 294mila dosi previste. Conftrasporto-Confcommercio per voce del suo presidente, Paolo Uggè lancia un appello: “Il vaccino è la strada per uscire il più rapidamente da questa situazione, producendo la ripresa delle attività economiche e dei trasport. Altre 241 mila sono in consegna per la giornata di domani, a meno di altre spiacevoli sorprese nella tabella di marcia. L’ennesimo ritardo della Pfizer, che rischia inevitabilmente di rallentare la campagna di vaccinazione in Italia, sarà al centro della Conferenza Stato Regioni di questa sera”.

“Mentre il Veneto registra il -53% nell’assegnazione delle dosi e l‘Unità di Crisi della Regione Lazio lamenta lo slittamento da oggi a domani di 32.760 fiale, per l’associazione “emerge che l’unica soluzione che può salvare il Paese rischia di essere, in modo vergognoso, tagliato”. Continua il presidente di Conftrasporto

“Intanto a pagare le conseguenze di questi ritardi sono gli italiani tutti, ma più degli altri le categorie a rischio e le regioni con maggior popolazione – ricorda il presidente di Conftrasporto Uggè –. Ma che contratto è stata sottoscritto? Con quali garanzie? Questo è il problema vero. Per nascondere il fallimento della campagna vaccinale taluni sollevano polveroni inutili per cercare di sviare l’attenzione della pubblica opinione. La priorità, non esiste dubbio, deve essere data alle categorie che più di altre sono state e sono in prima linea nella dura battaglia contro la pandemia”.

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“Conftrasporto aveva anche in questo caso chiesto che gli autotrasportatori, definiti eroi ed oggi ricacciati nell’oblio, fossero, dopo le categorie della sanità, inseriti tra i destinatari del vaccino. Anche in questo caso nessun cenno è pervenuto – ricorda Uggè –. Al di là dei criteri che devono tener conto anche del dato numerico della popolazione, emerge che la gestione della campagna vaccinale non ha saputo prevedere garanzie atte a mantenere la consegna delle dosi necessarie e concordate. Questo è l’elemento sul quale indignarsi, non le frasi facili da strumentalizzare”.

 

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