Dal porto di Livorno anche il via al primo bando per la Darsena Europa. Boccia e Ricci lanciano la sfida toscana a Industria 4.0.
MASSA CARRARA- Confindustria Livorno-Massa Carrara ha tenuto a battesimo la prima assemblea che ha sancito l’unificazione fra le due rappresentanze industriali dei due territori della costa toscana con due notizie importanti.
La prima notizia riguarda il sistema portuale di Livorno e Piombino ed è relativo all’avvio delle procedure per il bando di gara di una parte delle opere a mare relative alla Darsena Europa del porto di Livorno.
Per Massa Carrara viene annunciato lo sblocco, entro il 19 ottobre, del tanto atteso Accordo di programma che prevede da subito l’erogazione di 10 milioni di euro (5 dallo Stato e 5 dalla Regione) a favore delle imprese e di ulteriori 10 milioni ancora dalla Regione Toscana, con firma al Mise.
Proprio sulla scorta di questi due annunci, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, presente all’incontro, ha ribadito la necessità di rivalutare a fondo il fattore tempo nelle decisioni quale fattore di competitività del sistema paese, sono stati affrontati in assemblea i problemi di due importanti territori e delle imprese che insistono sull’area di competenza della nuova confederazione unificata Livorno/Massa Carrara, che hanno in taluni casi caratteristiche di unicità.
Lo ha ricordato il presidente Alberto Ricci sottolineando in particolare i ritardi ormai cronicizzati nel processo di bonifica dei siti industriali: questo stallo – ha detto – causato principalmente dalla lentezza delle procedure burocratiche ha di fatto paralizzato il processo di reindustrializzazione ostacolando gli investimenti sia nella zona industriale Apuana sia nei territori di Livorno e Piombino. A questo proposito diventa urgente e indispensabile a Massa l’approvazione del Regolamento urbanistico (con parallelo chiarimento del ruolo del Consorzio Zona Industriale) e lo sblocco della SIR di Livorno, vittima – ha sottolineato Ricci – di un dialogo istituzionale carente che trova conferma anche nel mancato completamento delle bonifiche a Piombino.
Secondo Confindustria, che ha sottolineato il ruolo positivo svolto dal “Coordinamento multinazionali e grandi imprese” (52 aziende con oltre 9000 addetti e un ruolo crescente nella formazione), è venuto il momento di rilanciare con forza il progetto di una “Holding di Territorio”, che tenga in squadra le Amministrazioni dei territori dell’area vasta della costa, con l’obiettivo di diminuire le conflittualità nella pianificazione delle infrastrutture e nella programmazione economica, e favorendo l’assunzione di responsabilità.
Il modello è quello delle “macroregioni” e a questo fine non vanno sbagliati i passi nella definizione e attuazione del Piano Strategico di Sviluppo della costa con il Piano Regionale di Sviluppo 2016-2020.
Anche in campo portuale – secondo Ricci – è indispensabile accelerare l’integrazione fra Livorno e Piombino, confermando le perplessità circa lo smembramento del sistema portuale toscano in conseguenza dell’accorpamento di Marina di Carrara con La Spezia.
L’area costiera della Toscana rivendica anche una forte propensione all’innovazione che si sta concretizzando in grandi imprese come la Nuovo Pignone (BHGE), ma anche nel mosaico di quelle piccole e medie imprese (è il caso del settore lapideo e quindi dell’industria del marmo) che stanno raccogliendo con convinzione il messaggio di Industria 4.0.