Appello di Confetra al Mise: Controlli radiometrici, a rischio paralisi i porti

Guido Nicolini

ROMAControlli radiometrici in  sede di sdoganamento presso i luoghi di entrata delle merci in Italia, principalmente nei porti, é il tema dell’appello congiunto di Confetra e di Confindustria al ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti.

Riportiamo il testo della lettera a firma  del presidente di Confetra, Guido Nicolini e del vice presidente di Confindustria, Natale Mazzucca:
“La normativa che riguarda questa delicata disciplina è in via di aggiornamento ed entro il 30 aprile dovrà essere emesso un Suo decreto che fisserà le regole e l’elenco dei prodotti cui dovrà applicarsi la sorveglianza radiometrica in sede di sdoganamento presso i luoghi di entrata delle merci in Italia, principalmente porti.
Da quella stessa data, qualora il decreto non venisse emanato (è previsto il concerto con i Ministri degli Affari Esteri, della Salute, dell’Ambiente, del Lavoro, la consultazione dell’Agenzia Dogane e Monopoli e dell’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare,
nonché la notifica preventiva alla Commissione Europea!), entreranno in vigore le disposizioni del Decreto Legislativo n.101/2020 che hanno esteso a dismisura l’elenco dei prodotti assoggettati a controllo radiometrico.

È urgente e necessario impedire che ciò accada, Signor Ministro, se non si vuole assistere alla paralisi logistica dei nostri porti in una fase economica e sociale già così compromessa come quella attuale: i rappresentanti di Confetra e Confindustria chiedono pertanto al ministro il “provvedimento che consenta di continuare con le attuali regole e sugli stessi prodotti i controlli radiometrici all’importazione anche dopo il 30 aprile. Si tratta in sostanza di confermare le disposizioni del DM n.100/2011 che hanno dimostrato di essere efficaci scongiurando qualsiasi rischio di contaminazione radioattiva, e – come potrà confermarLe il direttore
Generale di ADM Minenna – sono già le più severe e rigorose tra quelle adottate dai 27 Stati Membri UE e comprendono già anche prodotti interamente in metallo. Ora non sarebbe né logico né giustificato aggravarle, così come previsto nel Decreto Legislativo n.101/2020, a tutto esclusivo danno degli interessi economici nazionali e dell’attrattività dei nostri porti”

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Concludono le associazioni: “Considerando la specificità della materia e le necessarie competenze tecniche che sul campo sono esercitate dall’Agenzia Dogane e Monopoli, il suggerimento è di procedere urgentemente alla prevista consultazione dell’Agenzia che ha mostrato una notevole sensibilità alla risoluzione dei problemi e una capacità di interagire con gli operatori per garantire la fluidità dei processi logistici del Paese.

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