Al freddo in attesa di Delrio, mancava solo Gesù Bambino

Livorno- Mattinata fredda e vento gelido di tramontana. Circa un centinaio di persone fra autorità, operatori e imprenditori portuali tutti a battere i piedi in una specie di grotta natalizia di plastica. Siamo in attesa che nel porto di Livorno arrivi il ministro dei trasporti Graziano Delrio per inaugurare la direttissima banchina rete – ferroviaria, la prima in Italia. E il ministro arriva quasi puntuale, un’oretta di ritardo ma viene perdonato perché porta buone notizie. Delrio non lo dice ufficialmente al microfono ma lo fa ufficiosamente parlando con un gruppetto di giornalisti: il nuovo presidente dell’Autorità di Sistema dei porti di Livorno e di Piombino (una dizione troppo lunga e troppo burocratica, meglio chiamarla Autorità portuale) sarà un dirigente del ministero delle infrastrutture, l’ingegner Stefano Corsini. Bene è fatta, anche se il decreto ancora non c’è. Il presidente della Regione, Enrico Rossi, fa buon viso perché si dice che Corsini sia un super tecnico proprio per quanto riguarda porti e banchine ma anche perché Delrio sarebbe disposto a suggerire a Corsini di nominare Luciano Guerrieri (attuale commissario al porto di Piombino ) livornese di adozione quale prossimo segretario generale dell’Authority. Fuori dal politichese: se arriva un romano a fare il presidente sarà opportuno nominare un segretario che conosca davvero il porto.

 E’ il momento dei passaggi al microfono. Per primo tocca al sindaco Filippo Nogarin che chiede un nuovo rapporto fra porto e città (non è la prima volta che batte questo tema) anche perché, dice il primo cittadino, abbiamo l’esempio di scali marittimi olandesi, tedeschi e spagnoli dove “i sindaci guidano le Autorità portuali“. Poi riconosce che la struttura “che inauguriamo oggi è veramente importante, però l’abbiamo attesa 15 anni“. Infine chiede lo sblocco dei bacini di carenaggio. Una curiosità: quando Nogarin rivendica un maggiore coinvolgimento dei sindaci nelle Autorità, Nereo Marcucci, già presidente dell’Autorità portuale e attuale presidente di Confetra si fa il segno della croce. Cosa voleva significare? Forse l’amico Nereo aveva semplicemente recitato mentalmente un Rosario di ringraziamento alla Madonna di Montenero perché era finalmente giunto il momento dell’inaugurazione del raccordo ferroviario? Chissà.

Dopo l’ingegner Maurizio Gentile amministratore delegato di RFI (Fs) e del presidente della Provincia Alessandro Franchi, è la volta di Giuliano Gallanti ex presidente e attuale commissario dell’Autorità portuale di Livorno. Gallanti (già presidente anche a Genova) fra l’altro è stato l’uomo che ha dato un Piano Regolatore al porto di Livorno dopo che altri presidenti ne hanno parlato per decenni senza poi concludere. Gallanti, dicevamo, nel giorno in cui doveva prendere atto della conclusione del suo mandato si è tolto qualche sassolino dalle scarpe nei confronti di Nogarin. “Non è vero – ha detto – che in altri Paesi europei ci sono porti guidati da sindaci “.

Ecco, forse il segno della croce di Marcucci era per questa cantonata? Non lo sapremo mai. Il resto della mattinata è stato gelo, quello meteorologico. Tutti a battere i piedi per il freddo in quella capanna di plastica dove mancava solo Lui, il Bambino Gesù. Comunque molti applausi per Rossi e per Delrio che è risalito sull’auto blu in direzione Roma dove nel pomeriggio lo attendevano in televisione per la solita intervista: fra quanto andremo a votare?

Roberto Nappi

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