Oggi a Genova l’inizio del secondo incidente probatorio per il crollo del ponte Morandi del 14 agosto 2018, tragedia che è costata la vita a 43 persone. Le udienze si svolgono nella tensostruttura allestita, in brevissimo tempo, nell’atrio del palazzo del Tribunale di Genova e che stamani si è trasformata in un’aula di tribunale in grado di ospitare fino a 200 persone, nel rispetto delle regole anti Covid, e dove hanno preso posto i legali della difesa, insieme ai periti, i consulenti, il pm e il giudice.
Angela Nutini, il giudice per le indagini preliminari, ha fissato udienze tutti i giorni per tutto il mese di febbraio. Il Secondo incidente probatorio serve a stabilire le cause che hanno portato al cedimento del viadotto, momento fondamentale nella formazione delle prove che saranno utili in sede processuale per accertare le responsabilità del crollo del ponte. Il primo incidente probatorio aveva messo in evidenza lo stato del ponte al momento del crollo, evidenziandone uno stato diffuso di corrosione.
Sono 71 gli indagati tra manager e tecnici di Autostrade per l’Italia, Spea (la società che faceva le manutenzioni), dirigenti e tecnici e del ministero delle Infrastrutture. Le accuse, a vario titolo, sono di omicidio colposo plurimo, crollo doloso, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso, omissione d’atti d’ufficio, rimozione o omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. Oggi parlano i periti del Gip, illustrando la relazione depositata il 22 dicembre scorso e in cui si evidenzia la mancanza di manutenzione come causa del crollo.