Livorno, cerimonia del giuramento in Accademia navale

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di Nicolò Cecioni

LIVORNO – Dimenticate le classiche parate dense di retorica, dimenticate gli sguardi annoiati di parenti e autorità che presenziano solo per dovere. Dimenticate la cerimonia “istituzionale”, insomma, perché il Giuramento di fedeltà alla Patria dei 198 allievi della Marina Militare è stato tutta un’altra cosa. Sarà per il sole che ha scaldato il piazzale del Brigantino, sarà l’aria di mare che si respirava, sarà la presenza di familiari e amici emozionati fino alle lacrime, quello che è andato in scena sabato mattina all’Accademia Navale di Livorno è stato un evento che ha pochi eguali nel mondo.

Le note della Fanfara hanno accompagnato tutte le operazioni di ingresso dei 115 allievi della 1′ Classe del corso normale, dei 78 del 18′ corso a ferma prefissata e dei 5 del 18′ corso piloti di complemento. Di fronte a loro, assiepati sulle tribune allestite per l’occasione, circa un migliaio di persone, tra parenti, amici e personalità di ogni ordine e grado. A fare gli onori di casa, ovviamente, il comandante dell’Accademia Navale Pierpaolo Ribuffo che, insieme al dal sindaco di Livorno Filippo Nogarin, ha accolto gli ospiti d’eccezione. Quest’anno, infatti, a dare il saluto agli allievi sono stati il sottosegretario di Stato per la difesa, Raffaele Volpi, il capo di stato maggiore della difesa Enzo Vecciarelli e il capo di stato maggiore della marina militare Valter Girardelli.

Il solenne giuramento che ha dato inizio alla vita accademica dei giovani è stato pronunciato da Ribuffo, con il tricolore dell’Accademia Navale tenuto saldamente in mano. «Giuro di essere fedele alla Repubblica Italiana – ha detto il comandante –di onorarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina e onore a tutti i doveri dello Stato, per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni. Lo giurate voi?». E i 198 allievi all’unisono: «Lo giuro!», con un urlo liberatorio, seguito dagli spari a salve delle baionette e dall’Inno di Mameli, cantato a squarciagola da tutti i presenti. Poi, prima del grande ricevimento e del buffet di gala, al microfono si sono alternate le autorità istituzionali.

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«Siamo a Livorno – ha spiegato Girardelli – città di mare, che sul mare è nata e cresciuta. Il Mediterraneo è la culla della civiltà, ma è anche un territorio complesso perché su di esso si affacciano 3 continenti e 22 paesi. Perciò come uomini di mare dobbiamo allargare il nostro sguardo verso l’orizzonte, aprendoci agli altri 2 continenti vicini, perché gli effetti di ciò che accade lì si ripercuotono in Europa. E in primis in Italia». Difesa e sicurezza, supporto del “sistema Italia”, cooperazione internazionale e sviluppo scientifico-tecnologico sono la base della moderna marina militare. È in atto, inoltre, una sostituzione dei mezzi navali e aerospaziali militari. Questo servirà a rimanere al passo con i tempi e a perfezionare sempre di più le nostre prestazioni e le missioni. Anche l’onorevole Volpi ha preso la parola: «Da voi – ha detto – la gente si aspetterà indicazioni corrette per fare la cosa giusta. Non abbiate paura e siate leali. Sappiate sempre esprimere umanità». Insomma, una bellissima giornata, non solo per Livorno, ma soprattutto per tutta la Marina Militare che adesso avrà 198 nuovi cadetti pronti a intraprendere la carriera navale.

 

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