Autostrade raggiunto l’accordo – Controllo di ASPI a CDP al 51% – Benetton cessione 88%

Infrastrutture liguri

Raggiunta la transazione che vedrà l’uscita graduale di Atlantia S.p.a. (società parzialmente controllata dalla famiglia Benetton) da Autostrade per l’Italia (ASPI) e l’ingresso di Cassa Depositi Prestiti SpA (CDP società controllata dal ministero delle Finanze) al 51% – Questa l’intesa definita durante il lungo Consiglio dei ministri,  riunito ieri sera alle 22.54 a Palazzo Chigi sotto la presidenza del premier Conte e concluso stamani all’alba, operazione “in vista della realizzazione di un rilevantissimo piano di manutenzione e investimenti, contenuto nella stessa proposta transattiva”- spiega Palazzo Chigi in una nota – nella quale Atlantia  e ASPI  si sono impegnate a garantire “l’immediato passaggio del controllo di ASPI a CDP al 51%” inoltre Atlantia ha offerto la disponibilità a cedere direttamente l’intera partecipazione in ASPI, pari all’88%, a CDP e a investitori istituzionali di suo gradimento”

“Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli ha svolto un’informativa sullo stato di definizione della procedura di grave inadempimento nei confronti di Autostrade per l’Italia S.p.a. (ASPI), nella quale sono state esposte le possibili alternative sulla definizione della vicenda” – si continua nella nota di Palazzo Chigi-

“Durante la riunione, sono state trasmesse da parte di ASPI due nuove proposte transattive, riguardanti, rispettivamente, un nuovo assetto societario di ASPI e nuovi contenuti per la definizione transattiva della controversia. Considerato il loro contenuto, il Consiglio dei ministri ha ritenuto di avviare l’iter previsto dalla legge per la formale definizione della transazione, fermo restando che la rinuncia alla revoca potrà avvenire solo in caso di completamento dell’accordo transattivo.
La proposta prevede specifici punti qualificanti riguardo alla transazione e al futuro assetto societario del concessionario.

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Punti relativi alla transazione
Misure compensative ad esclusivo carico di ASPI per il complessivo importo di 3,4 miliardi di euro;
riscrittura delle clausole della convenzione al fine di adeguarle all’articolo 35 del decreto-legge “Milleproroghe” (decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162);
rafforzamento del sistema dei controlli a carico del concessionario;
aumento delle sanzioni anche in caso di lievi violazioni da parte del concessionario;
rinuncia a tutti i giudizi promossi in relazione alle attività di ricostruzione del ponte Morandi, al sistema tariffario, compresi i giudizi promossi avverso le delibere dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART) e i ricorsi per contestare la legittimità dell’art. 35 del decreto-legge “Milleproroghe”;
accettazione della disciplina tariffaria introdotta dall’ART con una significativa moderazione della dinamica tariffaria.

Punti relativi all’assetto societario del concessionario
In vista della realizzazione di un rilevantissimo piano di manutenzione e investimenti, contenuto nella stessa proposta transattiva, Atlantia S.p.a. e ASPI si sono impegnate a garantire:
l’immediato passaggio del controllo di ASPI a un soggetto a partecipazione statale (Cassa depositi e prestiti – CDP), attraverso:
la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato da parte di CDP;
l’acquisto di quote partecipative da parte di investitori istituzionali;
la cessione diretta di azioni ASPI a investitori istituzionali di gradimento di CDP, con l’impegno da parte di Atlantia a non destinare in alcun modo tali risorse alla distribuzione di dividendi;
la scissione proporzionale di Atlantia, con l’uscita di ASPI dal perimetro di Atlantia e la contestuale quotazione di ASPI in Borsa. Gli azionisti di Atlantia valuteranno la smobilizzazione delle quote di ASPI, con conseguente aumento del flottante.
In alternativa, Atlantia ha offerto la disponibilità a cedere direttamente l’intera partecipazione in ASPI, pari all’88%, a CDP e a investitori istituzionali di suo gradimento.”

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